Aggiornamenti dai paesi dove essere LGBT+ è illegale
Per evitare che la lunga lista di articoli (clicca qui per leggerli) che trattano di paesi in cui essere LGBT+ è illegale diventi dispersiva, ho pensato potesse essere utile ed interessante ricapitolare alcuni paesi affrontati e commentarne lo stato attuale e gli eventuali cambiamenti avvenuti nell’ultimo periodo.
Uganda
In questo paese ad oggi non sono ancora riconosciuti i diritti LGBT+. Il tentativo del Pride del 2017 è stato traumatico. La comunità LGBT+ ha tentato in tutti i modi di entrare in contatto con lo Stato, ma non è stata ascoltata. Lokodo, Ministro di Stato per l’Etica e l’Integrità, ha minacciato tutti i partecipanti di arresto, persino di violenza, e secondo quanto riferito la polizia era pronta a circondare i luoghi che erano stati prenotati per la manifestazione. L’unica possibilità rimasta era quella di annullare. La comunità è ancora traumatizzata dagli arresti e dalle detenzioni avvenute e oggi non vuole rischiare una ripetizione.
La sezione 148 del Codice Penale in Uganda afferma “Qualsiasi persona che, sia in pubblico che in privato, compia un atto di indecenza grave con un’altra persona, commette un reato ed è soggetto a reclusione per sette anni.”
A molti ugandesi LGBT+ sono stati negati i visti per i paesi occidentali, nel proprio paese sono disprezzati eil resto del mondo non ritiene la persecuzione per l’orientamento e l’identità sessuale un motivo valido per emigrare.
Kenya
In questa Nazione sono stati compiuti notevoli progressi nel riconoscimento dei diritti umani delle persone LGBT+ in Kenya, in gran parte attraverso vittorie in tribunale. Le organizzazioni LGBT+ sono state autorizzate a registrarsi ufficialmente ed è diventato possibile per i keniani transgender ricevere il riconoscimento legale di genere.
Gli esami anali forzati sono stati dichiarati incostituzionali. Nel 2019, il Kenya è diventato il primo paese in Africa a incorporare una categoria intersessuale nel censimento nazionale. Tuttavia, anche nel 2019, l’Alta Corte del Kenya ha confermato una legge coloniale che criminalizza i rapporti tra persone dello stesso sesso tra adulti consenzienti che, se abolita, aprirebbe le porte al matrimonio tra persone dello stesso sesso che al momento è incostituzionale in Kenya.
La sezione 162 del Codice penale dice ” Qualsiasi persona che
(a) ha una conoscenza carnale di qualsiasi persona contro l’ordine della natura;
(c) consente a una persona di sesso maschile di avere una conoscenza carnale di lui o lei contro l’ordine della natura, è colpevole di un reato ed è suscettibile di reclusione per quattordici anni”.
Purtroppo però tutt’ora i crimini d’odio contro le persone LGBT+ sono comuni e continuano ad essere perpetrati impunemente, poiché le persone LGBT+ non cercano protezione per paura di ulteriori vittimizzazioni o abusi.
Ripercorrendo alcune tappe di questa rubrica si nota come alcuni paesi abbiano iniziato un percorso verso la libertà come il Kenya, ma altri rimangano immobili nelle proprie idee conservatrici come l’Uganda.