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Zambia: nessun diritto per le persone LGBT+

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Molti stati africani sono stati colonie inglesi durante il novcento, questo ha influenzato le leggi sull’omosessualità.

L’omosessualità in Zambia è illegale dal 1911. Le colonie Inglesi hanno permesso che diventasse formalmente illegale e dopo l’indipendenza del 1964 le leggi sull’omosessualità sono rimaste invariate.

Questo paese è stato a lungo meta di missionari Evangelici fondamentalisti e certamente questa influenza ha inciso sugli atteggiamenti sociali dello Zambia verso l’omosessualità.

Il codice penale afferma: “Qualsiasi persona abbia una conoscenza carnale di qualsiasi persona contro l’ordine della natura; oppure consenta ad una persona di sesso maschile di avere una conoscenza carnale di sé contro l’ordine della natura; è colpevole di un reato ed è soggetto alla reclusione per quattordici anni”

Come si può leggere il rapporto tra persone dello stesso sesso è considerato contro natura e questo rispecchia perfettamente, come citato sopra, un pensiero cristiano che vede la procreazione come unico scopo di un rapporto sessuale.

La situazione in Zambia per i diritti LGBT+ è critica, così come nella maggior parte dei paesi africani.

Attivismo:

Nel 2013, Christine Kaseba, moglie dell’ex presidente Michael Sata, ha affermato che ” il silenzio sui problemi degli uomini che fanno sesso con uomini dovrebbe essere fermato e nessuno dovrebbe essere discriminato sulla base del proprio orientamento sessuale”.

Sempre nello stesso anno, le restrizioni alla difesa dei diritti LGBT+ sono state contestate nei tribunali dello Zambia, dopo che un attivista per i diritti umani è apparso in un programma TV. Durante il programma l’attivista ha chiesto la depenalizzazione dell’omosessualità nel suo paese, il riconoscimento dei diritti per le minoranze sessuali e l’inizio di una battaglia contro la diffusione dell’HIV.

A seguito di questo evento, il tribunale ha convenuto che il programma televisivo potrebbe essere considerato come un “luogo pubblico”. La Corte non ha concordato con il governo che le dichiarazioni dell’attivista fossero per “scopi immorali”, poiché l’attivista non stava incoraggiando le persone ad impegnarsi in attività dello stesso sesso, ma a proteggere le persone dai danni.

Anche se l’intervento dell’attivista non ha avuto un impatto al livello legale, sicuramente ha scosso le coscienze, le ha risvegliate. Se le persone si mobilitano e si attivano, il governo cambierà insieme a loro.