
Sei LGBTQIA+? Peccato, puoi dire addio ai tuoi diritti. Questa è la realtà americana dall’insediamento di Trump. Quando ci scommettete che sarà a breve la nostra? Vediamo di più insieme.
LGBTQIA+, ma inizia a rimuovere la T
Com’era immaginabile, le azioni del nuovo (ma vecchio) presidente degli Stati Uniti Donald Trump hanno già afferrato la comunità LGBTQIA+. Ovviamente per la giugulare. Non solo ha riportato indietro il Paese di 4 anni, se non di più. Ha iniziato a mantenere le famose promesse elettorali di cui avevamo già largamente parlato. Promesse che non porteranno a nulla di buono, se non all’estrema marginalizzazione e violenza. Oltre che all’esplicito sostegno alla discriminazione. In un Paese dove adesso si riconoscono solo uomo e donna, ma che -comicamente parlando- ha portato anche l’uomo cisgender ad essere in realtà donna, questo ed altro. Ma iniziamo a spacchettare tutto.
Popolazione americana, ma di sole donne
Dal suo insediamento ufficialmente la realtà è questa. Un ordine dichiara che il governo federale riconoscerebbe solo due sessi immutabili: maschio e femmina. La definizione si basa sul fatto che le persone nascano con ovuli o sperma, piuttosto che sui loro cromosomi. Il cambiamento viene lanciato come un modo per proteggere le donne dall'”estremismo di genere”. Peccato che, al concepimento -perché così viene richiesto dall’ordine esecutivo, tutti siano geneticamente donna. Infatti la cosiddetta genetica distintiva viene stabilita non prima della sesta, se non ottava settimana di gestazione. Congratulazioni, quindi, a tutte le ritrovate donne americane. Benvenute nella comunità LGBTQIA+.
Esiste ancora chi combatte per i diritti LGBTQIA+
Per fortuna aprono bocca su queste questioni anche persone con un minimo di senso logico in zucca. Prendiamo ad esempio gli esperti, tra cui l’American Medical Association e l’American Psychiatric Association. Infatti sostengono che il genere sia uno spettro, non una struttura binaria costituita solo da maschi e femmine. Ma chi glielo dice a Trump nella sua furia omicida anti-LGBTQIA+? Chissà. Ma almeno nelle prigioni e i rifugi federali per migranti e vittime di stupro tutti devono essere segregati per sesso come definito dall’ordine. Stabiliamo le priorità.
Che questi transessuali smettano di usare i soldi dei contribuenti
Ovviamente se sei LGBTQIA+ guai a te se usi i soldi dei contribuenti federali. Ancor meno se sei transgender. Anzi, transessuale, chiamiamola proprio come una malattia. A che ti servono i soldi, per finanziare i “servizi di transizione”? Ma mica esistono. Un piccolo numero di detenuti federali ha subito un intervento chirurgico di affermazione di genere, altri hanno avuto trattamenti come la terapia ormonale pagati con fondi federali. Perché averle a livello nazionale? Non servono a nulla. Meglio che si uccidano, così liberano spazio nelle carceri.
Sei LGBTQIA+? Attento a scuola o a lavoro, potresti subire discriminazione a gratis
Andiamo avanti, perché ci sono più modi per colpire la comunità LGBTQIA+. L’ordine bloccherebbe anche i requisiti nelle strutture governative e nei luoghi di lavoro che le persone transgender siano riferite usando i pronomi che si allineano con il loro genere. Guai a voi. Il team di Trump ha affermato che tali requisiti violano la libertà di parola e di religione del Primo Emendamento. Ma sì, perché la religione ci sta sempre bene. L’ordine non emette un mandato nazionale su quali bagni le persone possono usare, o a quali competizioni sportive possono partecipare, anche se molti stati hanno approvato leggi su quelle aree. Direi che nelle prossime settimane sarà argomento di dibattito. Unilaterale, ovviamente.
E continuiamo a colpire i giovanissimi, oltre che i militari
E dopo che attacchi i diritti fondamentali, passi giustamente al servizio militare e scolastico. Dopotutto ti è stato così tanto a cuore nell’ultimo mandato, mio caro Trump. Ma ci mancherebbe che ti dimentichi di qualcosa per la comunità LGBTQIA+. Trump ha anche revocato le protezioni per il personale militare transgender che l’ex presidente Joe Biden aveva firmato. Ci sono circa 9.000 – 14.000 soldati transgender. Adesso l’America ne ha altrettanti in meno. Un ordine separato mira anche a fermare i programmi DEI. I conservatori li hanno a lungo condannati, sostenendo che violano la Costituzione usando preferenze basate su etnia, genere e orientamento sessuale. L’ordine non affronta ancora direttamente ciò che fanno le scuole, tuttavia.
Rimuovere i piani DEI è condannare la comunità LGBTQIA+ e le persone emarginate
Facciamo una piccola parentesi. Lo scopo dei piani DEI era quello di promuovere ambienti equi nelle imprese e nelle scuole, in particolare per le comunità storicamente emarginate. Mentre i ricercatori dicono che le iniziative risalgono almeno agli anni ’60, altre sono state lanciate e ampliate nel 2020 durante le crescenti richieste di giustizia razziale. Piani che sono già stati rimossi da Walmart, McDonalds e Meta. Ma di quest’ultima non ci stupisce nemmeno, considerata la solida amicizia di Zuckerberg e Trump. E visto che adesso il cyberbullismo sulla comunità LGBTQIA+ è perfettamente accettabile sulle sue piattaforme, non vedo perché no. Togliamo tutte le protezioni alla discriminazione anche sul lavoro e a scuola. Come se non ci fossero troppi suicidi.
Ma fatti beffe anche della storia americana, visto che ci sei
Vi prego, fatevi una fragorosa risata con me perché stiamo rasentando il ridicolo. I funzionari di Trump hanno detto che è giusto che l’ordine venga consegnato nel Martin Luther King Jr. Day, in quanto mira a tornare all’idea che un giorno tutti gli americani possono essere trattati sulla base del loro carattere e non del colore della loro pelle. Trump ha fatto riferimento a questo nel suo discorso inaugurale, dicendo cose come: “Ci impegneremo insieme per realizzare il suo sogno. Realizzeremo il suo sogno”. Chi glielo dice che probabilmente togliere libertà alla comunità LGBTQIA+ non è necessariamente una buona cosa? Ah, nessuno?
Facciamo retrocedere la lotta ai diritti LGBTQIA+ di altri 75 anni
E, come sempre, ad un delirio c’è un dibattito sensato. Chissà quanti di voi sapranno che Maya Wiley, CEO di The Leadership Conference on Civil and Human Rights, ha detto che le politiche di Trump sono un passo indietro. “Dr. King aveva un sogno, e questo è il suo incubo: la retrocessione del lavoro della nostra coalizione per i diritti civili e umani negli ultimi 75 anni“, ha detto in una dichiarazione. Vero, mi dimentico che sta parlando una donna. Se poi vogliamo puntare pure sulla componente razziale, non è nemmeno bianca. Quindi la sua opinione varrà meno di zero, giusto? Evviva la società “basata sul merito”, presidente.
Ma che c’entriamo noi con l’America?
Vogliamo prenderla sul sarcastico, ma in realtà ci sarebbe da piangere. E, come volevasi dimostrare, l’Italia è estremamente gemellata all’America. La si potrebbe chiamare suo cagnolino fedele. Dove va lei ecco che segue a ruota. I diritti LGBTQIA+ già vacillano qui. Il sindaco di San Giorgio a Cremano, Giorgio Zinno, è stato colpito da una campagna social violenta. “Sparati frocio” è il motto. Una coppia romana ha rischiato seri problemi respiratori perché aggredita dai vicini con stracci imbevuti di varechina alle finestre. Ho riportato il suicidio di un 14enne di Caserta. Mi scuso profondamente per non aver approfondito la notizia a dovere. Si trattava di Giorgio, un ragazzo trans, e non una giovane come riportato su tutte le testate.
La realtà dei diritti LGBTQIA+ in Italia: odio e violenza
Ma potrei riportare tantissime altre notizie che coinvolgono la nostra comunità LGBTQIA+. A Castelforte, durante una partita di calcio, uno dei ragazzi è stato investito da cori omofobi. Ha poi rivendicato con orgoglio la propria identità sessuale davanti al disprezzo. Un ragazzo gay di 25 anni è stato gravemente pestato a Genova. Era solo uscito con tre amici, sono feriti anche loro. La notizia sulle discriminazioni dal medico della scorsa settimana. La vittima ero io. Ho preferito proteggere la mia identità per le ripercussioni sui social, che mi hanno visto coinvolto personalmente nel cyberbullismo omotransfobico.
Siamo stanchi, esausti e arrabbiati. Non possiamo più andare avanti a queste condizioni.
Aeden Russo
Ne parlavamo già nel 2023: Project 2025: una vera e propria bomba nucleare sulla comunità LGBTQIA+