In Africa occidentale i rapporti omosessuali sono ancora considerati “contro natura”. È ora che il mondo vada avanti e smetta di prendere posizione quando si parla di amore.
La Guinea apparteneva a una serie di imperi africani fino a quando la Francia non la colonizzò negli anni ’90 del XIX secolo e ne fece parte dell’Africa occidentale francese. La Guinea dichiarò la propria indipendenza dalla Francia il 2 ottobre 1958.
durante l’apertura nel 2010 dell’Ufficio dell’Alto Commissario per i Diritti Umani, il primo ministro ha annunciato di ritenere che le attività omosessuali, anche se consensuali, siano sbagliate e debbano pertanto essere proibite dalla legge.
Dall’indipendenza fino alle elezioni presidenziali del 2010, la nazione è stata governata da una serie di uomini autocratici, corrotti e brutali, che hanno contribuito a rendere la Guinea uno dei paesi più poveri al mondo.
Nel codice penale infatti l’articolo 325 afferma: “Qualsiasi atto indecente o contro natura commesso con un individuo dello stesso sesso sarà punito con una reclusione da sei mesi a tre anni e una multa da 100.000 a 1.000.000 di franchi guineani. Se l’atto viene commesso con un minore di 21 anni, deve essere inflitta la pena massima. Se l’atto viene consumato o cercato con violenza, il colpevole sarà condannato da cinque a dieci anni di reclusione.”
La definizione di omosessualità come “atto contro natura” purtroppo non è nuova. La continua ricerca di cosa sia giusto e cosa sbagliato ha portato l’uomo a voler tracciare una linea netta tra il bene e il male. Le persone hanno sempre sentito il bisogno di categorizzare un’azione in uno dei due lati. Per questo motivo se si sceglie di considerare giusta l’eterosessualità, l’omosessualità di conseguenza è sbagliata. Purtroppo ciò che sfugge alla mente umana a volte è che si parla di amore ed è un concetto unico, che non si può dividere o categorizzare.
Attivismo:
Le informazioni sulle reali condizioni della comunità LGBT+ scarseggiano. L’ambiente ostile in Guinea nei confronti degli omosessuali impedisce la formazione di qualsiasi attivista o gruppo per i diritti.
La maggior parte delle persone gay o lesbiche è succube delle restrizioni sociali e religiose e spesso si sposa con persone del sesso opposto per mascherare la propria verità. Sicuramente esiste un intenso contatto tra persone della comunità LGBT+, ma è tenuto nascosto alla vista del pubblico.
Oggi in Guinea tutto appare fermo, le lotte ai diritti sembrano congelate. Eppure nel 1997 in Guinea, avevano provato a girare clandestinamente un film: Dakan. È stato descritto come il primo film dell’Africa occidentale che si occupa dell’omosessualità. Purtroppo le riprese sono state interrotte da manifestanti locali arrabbiati e in disaccordo con il tema trattato.
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