Ormai sono passati due anni dall’inizio di questa pandemia. Quello che sembrava uno scherzo di cattivo gusto si è rilevato un girone infernale per tutt*. I giornali e la tv sono stati evasi per mesi di notizie quasi esclusivamente sul Covid-19. La nostra vita è cambiata completamente e sei è dovuta adattare a nuovi modi di vivere tra DPCM, mascherine, distanza e lockdown. Parole nuove che ci hanno cambiato.
In questi anni sembrano essersi fatte da parte tutte le altre emergenze come se fossero diventate irrilevanti. In questo articolo proverò a ricordare quelle che reputo importanti e perché non vanno dimenticate.
Emergenze 2022, crimini d’odio e altri pregiudizi: ancora una piaga
Nel 2021 siamo stati partecipi, in Italia, di una grande sconfitta per la comunità LGBT+: l’affossamento del DDL Zan. Insieme a Repubblica Ceca e Bulgaria siamo uno dei pochi paesi europei a non avere una legge contro l’omotransfobia. “Massì…ci sono due tre ignoranti e basta”
Questa è una frase che spesso mi sono sentito dire quando parlo e dico che alla nostra comunità mancano ancora molti diritti. Purtroppo le notizie mi danno ragione. Lo scorso anno sono state vittime di omotransfobia ben 191 persone, di cui due sono stati omicidi. Viviamo ancora con il terrore di fare coming out. Con la paura che qualcuno non ci accetti per quello che siamo.
Vi faccio un esempio concreto. Io ho un’amica da moltissimi anni e questa mia amica ha una figlia di quasi un anno. Sono stato presentato come lo “zio” e lei una volta è riuscita anche a dirlo. Perché ve ne parlo? Immaginate questa piccolina quando avrà 6 anni. Riuscirà a dire che sono l’amicO di mamma o lo zio? Capirà che non sono né uomo né donna e non c’é nulla di sbagliato? Mi accatterà così come sono? Riuscirà a capire che una donna se ama una donna è comunque amore?
Ecco, queste paure possono sembrare banali, ma sono concrete. Questa società non è del tutto pronta ad essere inclusiva e vivere senza omotransfobia sembra quasi un’utopia. La lista dei pregiudizi da sfatare è infinita. Un uomo non può piangere perché viene reputato una “femminuccia”. Una donna non può essere una dirigente o sollevare grandi pesi solo perché è una donna.
Ho solo una domanda da porvi: Chi è stato a stabilire per primo che io, donna o uomo o altro genere, devo essere come quel qualcuno ha stabilito? Anche solo essere donna può essere considerato un difetto. “Sei una donna cosa ne vuoi sapere…” Ancora nel 2022 il femminicidio e la violenza domestica sono piaghe della società.
Salute, visite e operazioni (T e non): un’attesa infinita
Come ben sappiamo, purtroppo, molti reparti sono stati adibiti a “reparto Covid” e questo ha rallentato un po’ tutto. Senza considerare, inoltre, le restrizioni date dal governo. Se prima per una vaginoplastica si aspettavano in media 8 mesi, adesso si arriva anche ad un paio d’anni.
Ovviamente, non possiamo parlare solo di interventi chirurgici. Anche le normali e consuete visite attraverso il Sistema Sanitario Nazionale si sono rallentate e i tempi di attesa, già lunghi, dilatati. Anche la salute mentale è un’emergenza nascosta. La nostra mente è stata distrutta da questa situazione e poter tutelare la salute mentale non è preso seriamente in considerazione. Bonus psicologico o meno, non cambia molto. Non darebbe una stabilità ad un ciclo di visite. In molti casi non sarebbe nemmeno abbastanza.
Emergenze 2022: ancora troppi morti sul lavoro.
La sicurezza sul lavoro non è ancora ben stabilità e molto spesso viene trascurata. Nel 2021 più di 3 persone sono morte ogni giorno nel mentre svolgevano la propria attività lavorativa. Sono in diminuzione rispetto all’anno precedente (-3,9% del 2020). Ben 1.221 gli incidenti con esito mortale presentate all’Inail nell’intero arco del 2021.
Spreco
Tra le emergenze del 2022 vi segnaliamo anche lo spreco di cibo. Purtroppo, stiamo ancora parlando di spreco alimentare. Da quello di un abuso spropositato di plastica, dalle mascherine, alle bottiglie, a quello del cibo.
Qualche mese fa mi sono ritrovato a fare il solito giro con il mio cane quando mi sono fermato vicino ai cassonetti della spazzatura. A terra due scatole piene di cibo, scaduto da poco o che sta per scadere, capace di sfamare un’intera famiglia almeno per due settimane. La stessa cosa si è ripetuta, di nuovo, un paio di giorni fa. Stavolta un intero sacco. Ovviamente è stato segnalato tutto alla polizia locale.
Lo spreco è una cosa che mi irrita nel profondo. Questa pandemia ci ha messo tutt* in crisi e vedere queste cose mi irrita. Ci sono persone che pur di guadagnare fa più di un lavoro. Persone che non hanno una lavoro e pur di mettere qualcosa sotto i denti si rivolgono alle Caritas. LGBT+, e non, finiti in comunità o cacciati di casa che farebbero di tutto per un tozzo di pane.
Insomma, siamo alla frutta…
Purtroppo di emergenze, come avete potuto notare ce ne sono molte, e non solo queste. Essere in una pandemia non ci dovrebbe far dimenticare che siamo soggetti fragili e che esiste anche altro da risolvere oltre a questo Covid. C’è bisogno di maggiore attenzione verso il pianeta e verso chi soffre.
Raph