foto archvio municipaleSono in corso a Napoli le celebrazioni delle “Quattro giornate di Napoli”, ovvero l’insurrezione del popolo napoletano contro le forze armate tedesche che nel 1943 avevano occupato la città.

Ieri mattina, in occasione della visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha deposto una corona di fiori al Maschio Angioino, la delegata alle Pari Opportunità del Comune Simona Marino, in un documento ufficiale, ha ricordato il ruolo - spesso dimenticato o messo in secondo piano - che in quell’episodio storico hanno avuto donne e femminielli.

“Già nei racconti di Antonio Amoretti, eroe della liberazione e Presidente dell’ANPI - ricorda Antonello Sannino, presidente di Arcigay Napoli - è possibile rintracciare chiara memoria di questa presenza. In diverse occasioni ha ricordato che omosessuali e femminielli hanno partecipato, insieme alle donne, il cui simbolo è la celebre eroina popolare Maddalena Cerasuolo, alle Quattro Giornate di Napoli e hanno combattuto sulle barricate per difendere l’intera popolazione e per difendere i propri cari dalle dure rappresaglie dell’oppressore”

La liberazione, iniziata proprio a Napoli, fu infatti un’occasione di concreta collaborazione di tutti gli attori sociali, senza distinzioni e senza preconcetti: una stagione di coraggiosa rinascita civile a cui diedero un prezioso contributo di temerarietà, eroismo e sangue le donne ma anche i femminielli e gli omosessuali, anche loro animati da un unico slancio.

foto: Archivio Storico Municipale di Napoli

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