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Pescara: aggressione omofoba alla Nave di Cascella, si! Celebrare il pride con un flash mob nello stesso posto, no!

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A Pescara aggressione omofoba alla nave di Cascella da parte di sette giovani ai danni di un ragazzo omosessuale di 25 anni.

Italia, 2020. O, forse, 2020 a.C. verrebbe da scrivere quando succedono questi eventi incresciosi.
Dall’ aggredire una coppia gay con una pala, ad essere pestati da un branco di sette persone (tra cui una donna) il passo è breve.
Nelle prossime ore si dovrebbe discutere il Decreto presentato da Zan contro l’omofobia.
Un DDL che sembrerebbe punire con pene serie chiunque insulti, minacci o picchi una persone LGBTQ+.

Finalmente verrebbe da dire! Era ora! E poco importa se per la CEI l’Italia non necessita di tale legge.
Al nostro paese (che si dichiara civile), infatti, urge questo tipo di Decreto.
Lo dimostra, nello specifico, l’aggressione omofoba avvenuta quarantacinque minuti dopo la mezzanotte di giovedì scorso in pieno centro a Pescara.
Come viene riportato anche dal sito locale abruzzese “Rete8.it” e dal più noto quotidiano “LaRepubblica.it”, il giovane venticinquenne è stato picchiato da un branco di almeno sette ragazzi.
Tra gli aggressori che sembrerebbero essere tutti sotto i venti anni e con un forte accento locale, anche una ragazza.

Nel mentre il Comune della provincia abruzzese non concedeva il consenso al flash mob alla Nave di Cascella per celebrare il primo e storico Abruzzo Pride (relegandolo in una location più marginale come la spiaggia libera della “Madonnina”), un ragazzo, nello stesso luogo, veniva massacrato di botte.

Pescara: Aggressione omofoba ad un ragazzo gay alla Nave di Cascella.
Prima gli insulti e poi calci e pugni fino a fratturargli la mascella sinistra.

Aggressione omofoba a Pescara in pieno centro alla Nave di Cascella. La colpa della vittima? Essere omosessuale e camminare mano nella mano con il proprio fidanzato.

aggressione-omofoba-a-Pescara-in-centro-ai-danni-di-ragazzo-gay-da-parte-di-un-branco-di-sette-ragazziniIl giovane non è del posto e risiede in un’altra regione, ma è un ex studente fuori sede dell’università Gabriele D’Annunzio.
A causa del lockdown dovuto dalla pandemia da Covid-19, erano diversi mesi che non vedeva il proprio ragazzo e quindi, ha pensato di andarlo a trovare per trascorrere un po’ di tempo insieme.
La coppia stava passeggiando sul lungomare della riviera pescarese, dirimpetto ai giardinetti di Piazza Primo Maggio nei pressi della Nave di Cascella, intenti a rientrare a casa.
Ad un certo punto, uno dei due ragazzi, è stato avvicinato da un branco di giovanissimi composto da sette ragazzi.
Prima hanno iniziato con qualche insulto e, in un attimo, sono passati ai fatti.
Calci e pugni fino a farlo stremare al suolo.

Diversi sono stati i passanti (alcuni dei quali sembra abbiano poi successivamente testimoniato in merito all’accaduto) che hanno provato a sedare l’aggressione.
Purtroppo, però, con scarsi risultati.
Finito all’ ospedale poco prima dell’alba, i medici, hanno riscontrato la frattura della mascella sinistra.
Gli aguzzini, tra cui una ragazza, restano ignoti.
Le autorità competenti, comunque, stanno indagando per dare un volto e un nome ai ragazzi del branco.

Ci auguriamo che si riescano ad identificare quanto prima gli aggressori in modo da poter dare loro una punizione esemplare.
Non è accettabile, venire a conoscenza quotidianamente, di eventi del genere!
Per adesso, dal 2020 a.C., è tutto!
Noi, nel nostro piccolo, non possiamo che stringerci virtualmente a questo ragazzo e chiedere al Governo di sbrigarsi ad approvare questa legge contro l’omobitransfobia.

 

 

Simone D’Avolio

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