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Giornata mondiale contro l’AIDS: non è solo un tema LGBT+!

Arriva regolarmente ogni anno il 1 dicembre la Giornata mondiale contro l’AIDS e molto spesso la narrazione comune è quella di rivolgersi unicamente alle persone LGBT+. Anzi, ai maschi che fanno sesso con altri maschi. Arrivati alla Giornata mondiale contro l’AIDS dell’anno 2022 è forse anche ora di smetterla, onde evitare di creare uno stigma nei confronti dei maschi queer.

Giornata mondiale contro l’AIDS: alcuni dati

Secondo l’ISS nel 2020 il 42,5% delle nuove infezioni da HIV (il virus responsabile dell’AIDS, ovvero l’immunodeficienza umana) è attribuibile a rapporti fra persone di sesso opposto, mentre il 45,7% è attribuibile a rapporti tra maschi che fanno sesso con altri maschi (che d’ora in avanti chiameremo MSM).

Da una parte è evidente che la percentuale di MSM che prendono l’HIV sia leggermente più alta, dall’altra dobbiamo anche dire che il rischio per le persone che hanno rapporti con individuo di sesso opposto non è nullo, anzi. Continuare quindi a parlare di HIV come una malattia che prendono solo i maschi che hanno rapporti con altri maschi vuol dire dimenticarsi di quel 42,5% di popolazione che hanno contratto l’HIV con rapporti tra persone di sesso opposto. Praticamente ci stiamo dimenticando quasi della metà dei casi! Non è poco e in questa Giornata mondiale contro l’AIDS non dovremmo trascurare proprio nulla e cominciare a dire una cosa importante: all’HIV non interessa il tuo orientamento sessuale.

HIV e maschi che fanno sesso con maschi

Perché, allora, la percentuale è più alta negli uomini che fanno sesso con altri uomini, nonostante siano statisticamente meno? La risposta è: fattori strutturali. Secondo il PNAIDS (Piano Nazionale AIDS) la percentuale così alta tra gli MSM non è dovuta ad una mancanza di conoscenze. Anzi, secondo la ricerca europea EMIS del 2010 e una ricerca dell’Università di Bologna del 2014 gli MSM hanno tendenzialmente conoscenze più accurate rispetto all’HIV e l’AIDS e tendono ad utilizzare di più il profilattico nei rapporti occasionali e a sottoporsi più frequentemente al test. I motivi, quindi, di questa percentuale più alta secondo il PNAIDS è che viene alimentata da fattori strutturali.

Primo fra tutti, c’è già un’alta prevalenza dagli anni passati tra gli MSM del virus dell’HIV, ovvero il 10% delle persone. Tradotto: è molto più facile, statisticamente parlando, trovare qualcuno che abbia l’HIV quando si ha un rapporto sessuale tra maschi. In secondo luogo, tra maschi spesso si hanno rapporti anali. In generale un rapporto anale non protetto, per una questione anatomica della mucosa anale che si lacera molto più facilmente, è 18 volte più a rischio di HIV di un rapporto vaginale non protetto. Terzo, ci possono essere diverse dinamiche di network che possono facilitare l’epidemia. Basti pensare il fatto che comunque si tratta di un gruppo più ristretto di persone, se confrontato ad esempio con le persone che hanno rapporti solo tra individui sesso opposto. Quarto, anche l’omofobia può incidere, soprattutto condizionando l’accesso ai servizi.

L’orientamento sessuale non c’entra

Ora appare chiaro, quindi, quanto non c’entri l’orientamento sessuale in sé con il rischio di HIV, ma tutta una serie di fattori strutturali che si combinano insieme. E, nonostante tutta questa convergenza di fattori, c’è sempre da ricordare che un buon 42,5% di casi di HIV deriva da rapporti tra persone di sesso opposto. Occorre quindi certamente rendere consapevoli gli uomini che fanno sesso con altri uomini di questi fattori strutturali che possono incidere molto. Occorre, però, rendere consapevoli anche tutte le altre persone che per loro il rischio non è zero. Anzi, rappresenta quasi l’altra metà dei casi documentati.

Ricordiamoci sempre che per prendere il virus non bisogna essere gay, etero o quant’altro. Bisogna che ci sia una persona con l’HIV in grado di trasmettere il virus e una via di trasmissione (ad esempio quella sessuale, ma non solo). In mancanza anche solo di uno di questi due fattori, ovviamente il contagio non avviene.

 

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