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Marocco in semifinale contro la Francia a Qatar 2022. Sui diritti civili, invece, non si qualifica nemmeno

Il Marocco affronterà la Francia nella semifinale di stasera dei Mondiali di Qatar 2022. Ecco com'è la situazione dei diritti civili, umani e LGBT+ in Marocco?

La Nazionale di calcio del Marocco sta facendo impazzire mezzo mondo. Per la prima volta è arrivata in semifinale ai Mondiali, realizzando un traguardo storico per una Nazione dell’Africa. Questa sera, mercoledì 14 dicembre, andrà in scena la partita tra Marocco e Francia valida per ottenere un posto alla finale di Qatar 2022. Un match che, come molti di voi sapranno, andrà oltre il calcio. Un po’ come è stato quello tra USA e Iran. Colgo l’occasione di questo incontro per porre l’attenzione sulla situazione dei diritti civili nello Stato africano in questione.

Ci sono diritti per le persone gay in Marocco?

I diritti LGBT+ in Marocco sono totalmente assenti. Dunque, purtroppo, la risposta alla domanda riportata nel titolo è no. Nello specifico, l’omosessualità è considerata illegale e le persone LGBT+ rischiano dai 6 mesi ai 3 anni di carcere, con una multa che pare aggirarsi dai 120 ai 1200 dirham. Per intenderci, sarebbero dai 10 ai 110 Euro. Una cifra irrisoria? Forse per noi. Come tutti sappiamo, infatti, per le persone marocchine sono parecchi soldi.

Entrando ancora di più nel dettaglio, possiamo riportarvi che l’articolo 489 del codice penale marocchino criminalizza i rapporti tra persone dello stesso sesso definendoli contro natura. Nessuno dei Partiti ha mai fatto dichiarazioni in favore dei diritti civili e LGBT+. Sono vietati i libri che trattano l’argomento e nel 2001 il Governo del Marocco si oppose alla partecipazione dell'”International Gay and Lesbian Rights Rapresentative” concernente l’AIDS-HIV. Sono contrari a una risoluzione dell’ONU che avrebbe formalmente condannato le leggi discriminatorie anti-gay.

Ovviamente, non c’è alcun riconoscimento giuridico per le coppie gay. Le discriminazioni e molestie sulla base dell’orientamento sessuale e identità di genere non vengono affrontate con alcuna legge. Infatti, appena due anni fa, c’è stata una campagna omofoba per smascherare gli omosessuali. Ragazzi giovani e meno giovani che venivano adescati on line per poi essere umiliati in pubblico e/o davanti alla propria famiglia. Per concludere, giusto per non farci mancare nulla, la maggior parte dei cittadini marocchini sono stati portati a pensare che l’omosessualità e l’identità di genere siano segni di decadenza occidentale e di immoralità. Ah, per completezza di informazione, pare che a Marrakech l’omosessualità sai più tollerata solo per fini turistici e di prostituzione. Non esattamente una cosa bella.

In semifinale ai Mondiali di Qatar 2022, ma fanalino di coda sui diritti civili

Per alcuni bisognerebbe giocare di più a calcio e pensare meno alla politica, anche se si tratta di diritti civili. Probabilmente è vero. È altresì vero, visto il divieto imposto ai rispettivi capitani delle nazionali di indossare la fascia arcobaleno con la scritta “One Love” , che i primi a fare politica utilizzando il calcio sono stati proprio i qatarioti. Da quanto è emerso, dunque, sembra proprio che Qatar e Marocco abbiano più o meno le stesse leggi sui (non) diritti civili. In virtù del clamore che c’è stato intorno ai diritti umani, LGBT+ e alla bandiera rainbow è interessante che proprio uno Stato così vicino al “Qatar pensiero” sia arrivato fino alla semifinale. Ad ogni modo non mi resta che fare i complimenti al Marocco per il traguardo raggiunto in questi Mondiali. L’augurio è di potermi congratulare, un giorno, anche per l’apertura ai diritti LGBT+ e non solo.

 

Fonte foto copertina: Rolling Stones
Fonte: Elle; Wikipedia