fbpx

Pillon sull’aborto in USA: Ora tocca all’Italia

Pillon e il processo per diffamazione: la Cassazione annulla l'assoluzione. Revocata dalla Cassazione l'assoluzione nel processo per diffamazione a Simone Pillon ai danni dell'associazione Omphalos di Perugia. Il Senatore si è prodotto in dichiarazioni diffamatorie ai danni dell'associazione in merito alla diffusione di una presunta "ideologia Gender" nell'ambito di una campagna di educazione nelle scuole.

Come ben sappiamo, Simone Pillon è ben conosciuto dalla comunità LGBTQ+ per un motivo ben preciso: dire cavolate a destra e a manca. Più comico di natura che politico, quando si tratta di alcuni argomenti abbastanza delicati (come la legge contro l’omotransfobia, l’eutanasia o l’aborto). Infatti, Il Senatore comico si permette di fare certe battute che non  gli permetterebbero di essere preso nemmeno nel programma comico più scarso. Ma cosa è successo stavolta? Prima di parlare di cosa sia successo con il leghista in questione è bene chiarire l’argomento che ha scaturito tali battute.

Usa, diritto all’aborto negato

Tutto nasce dalla decisione della Corte Suprema in Usa che, qualche giorno fa, ha deciso di abolire la storica sentenza Roe v Wide, scatenando il caos . Quest’ultima permetteva alle donne americane il diritto all’aborto. Quindi verrà abolito ovunque? In realtà non è proprio così. Sarà infatti decisione di ogni Stato se garantire questo diritto.

La notizia è comunque terribile poiché 26 dei 50 stati americani hanno già restrizioni a riguardo. Texas e Missouri saranno i primi ad applicare la tragica sentenza e altri 13 li seguiranno nei prossimi 30 giorni. La cosa più imbarazzante in tutto ciò? Se un uomo stupra una donna andrà in carcere per soli 5 anni. La donna che abortisce potrebbe starci per minimo 15 anni. Pochi giorni fa, infatti, una donna, a El Salvador, è stata condannata a 30 anni di carcere per un aborto spontaneo avuto nel 2019.

Il popolo americano ha reagito creando il caos. Interi cortei, soprattutto di donne, sono scesi in piazza. Sono stati persino pubblicati indirizzi di casa e il numero delle carte di credito dei giudici della corte suprema a loro danno. Su Tik Tok, una soldatessa ha addirittura bruciato la sua divisa rifiutandosi di combattere (dopo 5 anni di servizio) per un paese che non tutela i suoi diritti. Il mondo intero è rimasto sconvolto e si è rivoltato a questa sentenza. Alcune persone, anche in altri Stati, sul web si sono rese disponibili per dare sostegno e alloggio per una “vacanza” in caso di volontà di interruzione di gravidanza.

Biden potrebbe fare qualcosa sull’aborto?

Dopo la decisione della Corte Suprema, il presidente Joe Biden parla al popolo.

 “Oggi la Corte suprema degli Stati Uniti ha tolto al popolo americano un diritto costituzionale che gli era già stato riconosciuto. Non è stato limitato. È stato semplicemente tolto. Una cosa del genere non era mai stata fatta nei confronti di un diritto così importante per molti americani. Ma lo hanno fatto rendendo questo giorno triste per la Corte e la Nazione”. “Mi appello a tutti voi, a prescindere da quanto vi stia a cuore questa decisione, di mantenere la protesta pacifica, bisogna combattere la violenza in ogni sua forma a prescindere dalle vostre ragioni”.

Quindi, essendo contrario, potrebbe agire più di così? in realtà, in questo caso, non può fare molto. Questo perché, in materia di sanità, gran parte della legislazione americana si riferisce alla decisione di tribunali locali e dei singoli stati. In questi giorni la Casa Bianca ha comunque fatto sapere che a breve alcune agenzie federali annunceranno nuove misure per proteggere il diritto all’interruzione di gravidanza.

E in Italia, non ci sono problemi a riguardo…vero?!

In Italia il diritto all’aborto è consentito e viene garantito dalla legge 194 del 1978. Nonostante ciò, però, c’è una diffusione di obiettori di coscienza e dunque non è Gli obiettori di coscienza in Italia, una mappa - Internazionalepossibile rivolgersi ad un ospedale qualsiasi.

Durante l’indagine ‘Mai Dati!’, condotta su oltre 180 strutture da Chiara Lalli, 24 ospedali risultano avere il 100% di obiettori. Quasi 50 quelli con una percentuale superiore al 90% e oltre 80 quelli con un tasso di obiezione superiore all’80%. Inoltre, solo un ginecologo su tre garantisce l’applicazione di questa legge. Ma questo, il nostro “saggio” Pillon o lo ignora o gli aggrada.

Aborto in Usa, Pillon esulta: “presto anche in Italia”

“Ripensando alla straordinaria sentenza della Corte Suprema USA ancora mi si riempie il cuore di gioia. Gioia per i bambini che si salveranno dalla morte. Gioia per le mamme e i papà che saranno finalmente aiutati a scegliere per la vita. Gioia per le giovani generazioni che potranno essere educate a conoscere la sacralità della vita sempre. Il mondo intero è debitore di quei sei coraggiosi giudici che nonostante minacce, sabotaggi, censure, aggressioni e odio, hanno saputo tirare dritto, scrivendo pagine che resteranno nella storia per sempre”.

Queste almeno sono le sue parole. Non so se, sinceramente, Pillon prima di esprimersi con le sue perle, beva o meno, ma nel caso è meglio che smetta. A meno che non voglia fare il comico, in quel caso sono il primo a seguirlo. Ogni volta che esce un argomento serio mi chiedo: “Pillon chissà cosa pensa?” Con le sue battute non mi ha mai deluso.

Uscire con determinate affermazioni, nel 2022, fa dimenticare il suo tentativo di essere serio. Ma almeno ci sta provando?

Raph

One thought on “Pillon sull’aborto in USA: Ora tocca all’Italia”

Comments are closed.