Offese a ragazzi autistici sui Social che lavorano nella pizzeria PizzAut di Milano: chiamati untori dagli haters. Forse più che “haters” dovremmo chiamarli imbecilli, per essere fini, ma cercherò di scrivere dei termini più consoni per un portale online che viene letto da molte persone.
È inaccettabile quanto accaduto qualche giorno fa sulla pagina Facebook della sopracitata pizzeria. Il locale ha aperto il primo maggio 2021 a Cassina de’ Pecchi nel milanese e la particolarità è che viene gestito da ragazzi che soffrono di autismo. Sembra essere proprio questo il “problema” per un utente Social che ha deciso di insultare il proprietario e i ragazzi in questione.
Prima di leggere nel dettaglio cosa è successo, è doveroso ricordarvi che il DDL Zan tutelerebbe maggiormente le persone che hanno una disabilità. In questo caso, dunque, andrebbe a “proteggere” anche chi soffre di autismo da insulti o atti discriminatori. Come sappiamo, però, quando si parla di diritti civili la politica italiana fa orecchie da mercante e sta volutamente in silenzio.
Non a caso, infatti, il DDL Omotransfobia probabilmente slitterà a dopo l’estate e nel mentre in Italia le discriminazioni continuano e, anzi, sembrano aumentare. Basta pensare, infatti, ad un bambino disabile cacciato da un parco di Roma in quanto tale. Pensa, caro lettore, che c’è anche chi esulta per lo slittamento continuo di tale Decreto. (“Detto tra me e te: non mi capacito con quale coraggio e come possa dormire la notte “). Senza rendersi conto, evidentemente, che ci stanno rimettendo anche persone che già sono state “bastonate” da “madre natura”.
Offese ai ragazzi autistici di PizzAut a Milano: cosa è successo
Come apprendiamo dal portale ‘Open‘ e come si evince dal post Facebook di seguito, i ragazzi autistici della pizzeria PizzAut in provincia di Milano sono stati offesi. Una donna, nello specifico, ha accusato il proprietario di essere un untore (come se l’essere autistici fosse un virus trasmettibile). Ha anche aggiunto che non andrà mai a mangiare in quel ristorante e che proprio perché sono autistici non dovrebbero mettere le mani in cucina e nei piatti.
“(…) Non verrò mai da voi anche perché gli autistici non dovrebbero mettere le mani in cucina nei piatti in preparazione, come i poliomielitici (…) Untore, stai solo facendo del male al prossimo (…)”
Posto il fatto che l’italiano della “signora”, evidentemente laureata ad Oxford, è opinabile, è inqualificabile che in un paese che si dichiara civile possa accadere ciò. I ragazzi autistici che sono stati insultati, come ha riferito alla stampa Nico Acampora, proprietario della pizzeria, sono tristi e qualcuno non la vuole nemmeno perdonare. (“E te credo!”) Acampora, però, si è detto pronto ad ospitarla per una cena, anche se i posti sono sold out fino a metà luglio.
Il DDL Zan li avrebbe tutelati e la haters, magari, sarebbe stata multata o avrebbe potuto subire qualche sanzione. Purtroppo la legge non c’è e tutto finirà a tarallucci e vino. Concludo precisando che il DDL contro l’omotransfobia non vuole mettere il bavaglio proprio a nessuno. Se la “libertà di pensiero” però è questa, allora forse è meglio che alcune persone vengano imbavagliate.
Simone D’Avolio
Solo una precisazione: non si dice “persona che soffre di autismo” (il verbo “soffrire” rimanda a scenari non corretti per descrivere le singole situazioni), ma, semplicemente “persone autistiche” o “persone con autismo”.
Grazie.