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In Russia è Barbie-mania anche se “promuove i valori LGBT+”

Come abbiamo precedentemente scritto, il film di Barbie ha avuto un grandissimo successo. Dalla sua uscita, la pellicola è riuscita a raggiungere il miliardo di incasso. Questo successo, nonostante il film non sia nelle sale in alcune sale della Russia. Warner Bros. e le altre case di produzione occidentali hanno abbandonato il Paese dopo l’invasione dell’Ucraina.

Ma i fan non si fanno certo scoraggiare. Il “Moscow Times”, dando conto di questa euforia collettiva, racconta la storia di Vladimir Sushvalov, un ragazzo di 21 anni, che ha speso 30mila rubli (più di 300 euro) per andare da Mosca ad Astana, in Kazakistan, a vedere la prima del film.

A Mosca è ormai Barbie-mania.

Le Barbie sono sempre più inclusive (Instagram)

La filosofia del ‘think pink’ – accompagnata dai glitter – sta contagiando persino Mosca e dintorni con locali addobbati, feste a tema, video social degli influencer e dei personaggi noti. Tanta è la voglia di leggerezza e sollievo dalle turbolenze della vita in grigio all’ombra del Cremlino che persino alcune parlamentari, nei giorni scorsi, hanno scelto di presentarsi in rosa nella seriosa Duma.

Nell’ultimo periodo, proprio il Duma aveva dichiarato ulteriori restrizioni per la comunità LGBT+ in Russia dichiarando l’omosessualità una malattia e indicando persino alcuni centri di “cura”. Proprio per questo è quasi inspiegabile il successo che Barbie sta avendo nel paese russo poiché è stato dichiarato, chissà per quale strano motivo, che il film e le bambole stesse “promuovono l’omosessualità”.

A dirlo è anche Ria Novosti Maria Butina, membro del Comitato per gli affari internazionali della Duma di Stato, che chiede, infatti, di vietare l’iconica bambola poiché, sostiene lei, che non promuova i valori tradizionali del paese. Secondo i media russi, la pellicola potrebbe essere disponibile online in autunno. Ma intanto girano già le copie ‘pirata’. La ex conduttrice televisiva Ksenia Sobchak si è fatta riprendere mentre guarda il film, probabilmente in streaming da casa.

Inoltre, l’anno scorso, i distributori di film russi hanno trovato un modo per continuare a proiettare film stranieri, anche se illegalmente, ottenendo copie digitali dei film proiettati in Kazakistan tramite l’app di messaggistica Telegram senza l’autorizzazione dei titolari dei diritti d’autore. Attraverso questo schema illecito, i russi sono stati in grado di vedere pellicole come “Fast X”, “Spider-Man: No Way Home” e “Avatar 2” direttamente al cinema.

Situazione tragica per la comunità LGBT+ in Russia

Nel 2013, infatti, il presidente Vladimir Putin, ha firmato una legge che vieta la propaganda gay, lesbica e transgender tra i bambini. I russi rischiano una multa fino a 5.000 rubli per questo, i funzionari fino a 50.000, mentre le persone giuridiche fino a un milione. La punizione per tale propaganda, utilizzando i media o Internet, è ancora più dura. Allo stesso tempo, Putin ha ripetutamente affermato che nessuno viola i diritti della comunità LGBT+ in Russia. Se lo dice lui…