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Giornata Mondiale contro l’AIDS: ecco perché si celebra oggi primo dicembre

Cos'è l'HIV e perché l'1 dicembre si celebra la Giornata Mondiale contro l'AIDS

L’1 Dicembre è la giornata mondiale contro l’AIDS. Ma che cos’è l’”HIV” ? Che differenza c’è tra HIV E AIDS ? Scopriamolo insieme.

L’HIV (Human Immunodeficiency Virus) è un virus RNA ed è l’agente eziologico dell’AIDS. Il virus distrugge le cellule del sangue che sono indispensabili per il corretto funzionamento del sistema immunitario, la cui funzione è di difendere l’organismo dalle malattie.
Se non correttamente trattato provoca l’AIDS. Quindi, la differenza tra i due è semplice: l’HIV è il virus, l’AIDS è la patologia.

Nonostante già negli anni Settanta si siano registrati i primi casi isolati negli Stati Uniti e in altre aree nel mondo, è nel 1982 che lo si scopre effettivamente. Michael Gottlieb, ricercatore dell’Università della California, stava svolgendo una indagine clinica sui deficit del sistema immunitario.

Analizzando le cartelle cliniche dei ricoverati in ospedale si è imbattuto nel caso di un giovane paziente che soffriva di un raro tipo di polmonite dovuta a Pneumocystis carinii. Esso è un protozoo che, solitamente, colpisce solo pazienti con un sistema immunitario indebolito. Nei mesi successivi, Gottlieb, scopre altri tre casi di pazienti, tutti omosessuali attivi, con un basso livello di linfociti T.

Prima di dare un nome definitivo al virus si è dovuto attendere il 1986. Un comitato internazionale stabilì un nuovo nome per indicare il virus dell’AIDS. Da quel momento in poi si è parlato soltanto di Hiv. Nei primi anni dalla scoperta era chiamato come “immunodeficienza gay-correlata (Grid)”, “cancro dei gay”, “disfunzione immunitaria acquisita”. Con il tempo, invece, si è scoperto che chiunque può contrarre il virus dell’HIV, non solo le persone LGBT+.

Giornata Mondiale contro l’AIDS: come si trasmette l’HIV e che sintomi provoca

L’Aids è una malattia che si trasmette attraverso:

  • sangue e suoi derivati
  • sperma e secrezioni vaginali
  • latte materno

Prima di essere effettivamente sieropositivi ci sono 3 fasi:

  • FASE 1: infezione primaria acuta. Avviene dopo circa 1-4 settimane dal contagio e coinvolge l’80% delle persone infette.  Possono comparire i sintomi come febbre, eruzione cutanea o rash, gola infiammata e/o candidosi orale, ghiandole gonfie (linfoadenopatie), mal di testa. dolori articolari e dolori muscolari. Da questo momento e fino alle 6 – 8 settimane successive si dovrebbe passare alla sieroconversione.
  • FASE 2: fase asintomatica. Dura dagli 8 ai 10 anni e non si hanno sintomi.
  • FASE 3: infezione sintomatica da HIV, AIDS.  Il virus causa l’effettiva patologia dove si accusano sintomi come la perdita di peso, diarrea cronica, sudorazioni notturne, febbre, tosse persistente, problemi alla bocca e alla pelle, infezioni ricorrenti e malattie gravi.

Come prevenire il virus dell’HIV

Attualmente non esiste un vaccino contro l’HIV. Ci sono delle terapie che consentono alle persone che hanno contratto tale virus di svolgere una quotidianità del tutto normale e di tenere sotto controllo l’AIDS. Questo è stato possibile anche ai grandi passi da gigante che la scienza e la medicina hanno fatto nel corso degli anni. Fino a circa metà degli anni Novanta, infatti, di AIDS si moriva.

Ecco alcune regole essenziali per prevenire il virus dell’HIV:

  1. utilizzare SEMPRE il preservativo durante i rapporti sessuali (orali, anali e vaginali). L’Aids non colpisce solo gli omosessuali, ma tutte quelle persone che hanno un rapporto non protetto con chi ha contratto l’HIV. Ricordiamo che il periodo di incubazione del virus è molto lungo. Agite in modo consapevole;
  2. Diminuite il numero di partner sessuali;
  3. Svolgete il Test per l’HIV ed invitate il/i vostri partner a farlo;

Giornata Mondiale contro l’Aids: com’è la situazione nel 2021?

Da quando è stato scoperto il virus dell’HIV, nel mondo sono morte quasi 40 milioni di persone e quasi due milioni erano bambini. Grazie ai progressi della medicina, come scritto sopra, l’AIDS si può tenere sotto controllo. Nei paesi sotto sviluppati come l’Africa, purtroppo ancora oggi, 1 persona su 25 ha contratto il virus che portò via, tra gli altri, anche Freddie Mercury.

I numeri in Italia sono preoccupanti, soprattutto se si pensa che è da quasi due anni che c’è la pandemia causata dal Covid-19. Essa, di fatto, dovrebbe aver limitato i contatti e di conseguenza i rapporti sessuali tra le persone. Nonostante questo, comunque, i dati non sono confortanti i particolar modo tra i giovanissimi.

Se ne parla poco e male dell’HIV, anche e soprattutto nelle scuole, e questo non aiuta le persone a informarsi in modo adeguato su questo virus. Ci uniamo all’appello del Partito Gay LGBT+, il quale ha chiesto per l’ennesima volta al Governo e in particolar modo al Ministro Speranza di adottare un piano serio, concreto e diffuso sul territorio per la prevenzione, l’informazione, il testing e il sostegno contro l’HIV.

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