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Germania: al via le procedure per l’autodeterminazione

Germania: al via le procedure per l’autodeterminazione. Finalmente un passo avanti anche nell’Unione Europea; che sia questo il giusto pretesto per richiederli in Italia? Vediamolo insieme.

Una piccola postilla sull’autodeterminazione

Per autodeterminazione s’intende la capacità della singola persona di poter scegliere senza approvazioni esterne per sé. Nel caso identitario, quindi, significherebbe poter procedere nella propria transizione medica e legale senza i continui processi, step e certificazioni attualmente richiesti. Un esempio, come abbiamo precedentemente parlato, ne è la Svizzera, dove la pratica richiede meno di mezz’ora. Cosa significa, quindi, questo passo in avanti per i diritti transgender in Germania e in Europa?

Germania, stai facendo un enorme passo in avanti!

Dichiarare che la propria identità di genere è autodeterminata significa rimuovere tutte le costose e travagliate procedure mediche e legali che siamo chiamati ad effettuare. Basta patologizzare l’identità transgender con consulenze psichiatriche e psicologiche. Basta decisioni dettate da tribunali poco educati e ricchi di pregiudizi e stereotipi. D’ora in poi, in Germania, basterà presentarsi all’ufficio di stato civile, e queste modifiche possono essere anche invertite -per necessità, a distanza di 365 giorni.

Come si chiama e come funzionerà

Il Parlamento della Repubblica Federale della Germania, chiamato Bundestag, ha approvato quindi la Selbstbestimmungsgesetz, o SBGG. La legge sull’autodeterminazione del genere sessuale ha ricevuto 372 voti a favore, 252 contrari e 11 astensioni. Le prime richieste sotto questa nuova legge potranno essere accolte con successo a partire dal 1° di Agosto di quest’anno. Ma non è indirizzata per le sole persone transgender FTM o MTF: potranno accedervi anche persone intersex e non binarie. La legge sostituirà definitivamente quella varata nel 1980 solo a partire dal 1° Novembre.

La Germania rimane salda ancora su M e F

L’unica pecca di questa decisione rivoluzionaria è l’assegnazione del genere sui documenti ufficiali. Per quanto questo passaggio possa essere di grande aiuto, permane che i passaporti e i restanti documenti abbiano l’indicazione di “maschio” o “femmina”. Ne abbiamo discusso anche per quanto riguarda l’Italia dell’importanza di avere una scelta neutra in queste situazioni. Non dovremmo trovare dei compromessi sull’espressione della nostra identità, anzi. Dovremmo trovare alleati al governo che possano capire l’importanza di una X su di un documento. Che capiscano che le persone intersex, non binarie, two-spirit, e così via, esistono da sempre e necessitano di essere viste per ciò che sono. Umane. E la Germania qui pecca ancora.

Tempi di attesa e bisogni del cittadino

Passiamo adesso ad analizzare come funzionerà questa nuova legge. Nonostante i tempi di attesa si siano drasticamente ridotti, questo non vuol dire che siano stati rimossi. In Germania, difatti, ci sarà bisogno di fare domanda con tre mesi di anticipo e, come spiegato prima, per un anno non sarà possibile fare nuovamente richiesta. I maggiorenni saranno in grado autonomamente di testimoniare la propria identità, sia questa di genere maschile, femminile, non binaria o non indicata. La procedura per i minori, invece, è diversa.

Germania per la tutela dei minori

Sono d’accordo sul tutelare i più piccoli, in quanto tutte le leggi potrebbero nascondere dei cavilli burocratici che non proteggerebbero tutti, compreso i minori. Per questo in Germania fino ai 14 anni sarà necessario che un tutore faccia domanda per il proprio figlio, e non prima che siano avvenute delle consulenze di tipo psicologico. Pratica assolutamente giusta, che anzi io avrei anche lasciato includendo anche i 4 anni prima della maggiore età. Esistono veramente tante persone che scoprono la propria identità di genere in età adulta, me compreso, ma sono dell’idea che sia una decisione delicata che vada antecedentemente discussa con qualcuno di competente. Quello su cui non sono d’accordo è l’obbligo legale di essere diagnosticato come se fossi malato di qualcosa. L’incongruenza di genere non è una malattia.

Ma anche questo significa tutelarli

Fatto sta che, secondo la nuova legge in Germania, al di sopra dei 14 anni una persona può procedere con la rettifica in autonomia, a patto che sia stato seguito da qualcuno di competente. Permane che, in qualsiasi caso, al di sopra dei 5 anni ci sia il consenso della persona interessata dinnanzi all’ufficiale dell’anagrafe. A proteggerli da eventuali ripercussioni famigliari c’è lo Stato, che non permette modifiche a questi procedimenti su minori da parte della famiglia senza permesso del minore interessato che siano da soli o tramite intervento del Tribunale della famiglia.

La Germania le ha pensate (quasi) tutte

Cosa significa questa clausola? Che, in caso un minore perfettamente consapevole della sua condizione identitaria, la famiglia non può intervenire per ritrattare sulla sua decisione. Questo è il pezzo forte di questa legge in Germania. Quante famiglie transfobiche ci sono ancora in giro, e quante mettono a rischio la salute dei propri figli? Così facendo anche i minori sono protetti, e possono proseguire con la propria transizione in libertà senza sentirsi in difetto, attaccati o in pericolo. Possono star certi che la loro identità non può essere messa in discussione da nessuno al di fuori di sé stessi.

Questa clausola potrà salvare delle vite

Ma la legge fa anche un ulteriore passo in avanti verso la tutela dei diritti. Questi cambiamenti anagrafici non saranno automaticamente trasferiti, e i famigliari non potranno diffondere notizia del cambiamento senza consenso. Questo cosa vuol dire? Che, in caso ci fosse un rischio alla propria vita nel sapere di questa notizia, quest’ultima non sarà mai comunicata senza l’esplicito consenso dell’interessato. Niente problemi di discriminazione a scuola, durante le visite mediche, e così via. Sta alla persona rettificata scegliere a chi dirlo, come dirlo, senza problemi di alcun tipo.

L’opposizione in Germania cosa recrimina?

Adesso arrivano le brutte notizie. Ad ogni legge positiva, che offre solo protezione e diritti, equivale un’opposizione ignorante e senza fondamento. Il CDU/CSU, infatti, ha dichiarato che le forze dell’ordine in Germania devono essere informate di questa rettifica in modo automatico. Questo per evitare che un ricercato possa fuggire all’arresto cambiando anagraficamente la propria identità. Potrei anche seguire il tuo ragionamento a questo livello, ma come la mettiamo a capo quando è la polizia ad essere un’istituzione razzializzante, omotransfobica e violenta? Lavorate prima sulla preparazione dei vostri agenti, poi magari ci si può pensare.

Altro punto scottante della legge

Il CDU/CSU ha sottolineato anche che in Germania manca ancora un vero e proprio obbligo di consulenza per i minori. E fin qui posso anche essere d’accordo con te. Come ho spiegato due righe prima, non sono estraneo all’idea che una persona transgender debba essere ascoltata prima di poter avere assoluta certezza. Non nego dell’esistenza di persone che fanno detransizione, e che probabilmente avrebbero giovato della giusta persona al loro fianco, esperta nel settore. Quello che non riesco invece a comprendere è la patologizzazione dell’identità trans e l’obbligo a diagnosi che richiedono percorsi lunghi e inconcludenti. Per non parlare della riaffermazione di un percorso ad anni di distanza. Tutte realtà italiane, d’altronde.

In Germania continuano il coro anche altre voci

Aggiuntisi al coro ci sono la AfD e Sahra Wagenknecht, leader del partito BSW in Germania. Quest’ultima ha poi dichiarato: “Una volta all’anno poter scegliere di cambiare sesso liberamente, questa grandiosa libertà è stata sicuramente attesa da anni da milioni di cittadini e cittadine, soprattutto in un Paese in cui in futuro non potranno decidere liberamente secondo i propri voleri sul riscaldamento o la motorizzazione della propria auto”. Diciamo che manca presa sulla realtà dei fatti. Nessuno sta dicendo che decidere della propria vita dev’essere limitato. E sì, è equamente se non più importante discutere dell’identità di una persona rispetto ai riscaldamenti o alle automobili. Posso adattarmi a nuove regolamentazioni per gl’impianti. Posso anche adattarmi a pratiche più scoccianti per la motorizzazione. Ma non posso adattarmi a vivere secondo un’identità, un nome e un corpo che non mi appartengono. Quello è sopravvivere. Ci rifletti un po’ su.

Questa legge “rende la vita più dignitosa”

Il Commissario per le persone queer della Germania, Sven Lehmann (Verdi), ha giustamente detto invece che è un giorno importante per i diritti civili: “La legge non toglie nulla a nessuno, ma rende la vita più dignitosa e più facile per una piccola minoranza”. Una legge sull’autodeterminazione d’altronde esiste anche in Argentina e Uruguay. Mentre in Europa è prevista in Danimarca, Irlanda e Portogallo. Anche la Svizzera, come detto prima, dà libertà di rettifica anagrafica del genere, pur ammettendo sui documenti solo le diciture “maschile” e “femminile”.

Cosa abbiamo imparato quindi oggi? Che l’Europa può effettivamente supportarci, ma ci sono ancora troppi ignoranti attorno a queste delicate questioni. Ma abbiamo preso finalmente una piccola vittoria.

 

Aeden Russo

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