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Ondata arcobaleno per la Disney: è polemica

Disney ha finalmente preso una posizione: “entro la fine dell’anno la metà dei nostri personaggi sarà lgbtq+“. Questa è la dichiarazione, poi confermata, di Karey Burke, capo della Disney’s General Entertainment Content, nonché madre di due bambini queer.

“(…) Sono rimasta costernata nell’apprendere che avevamo solo una manciata di personaggi Lgbtq+, non poteva essere vero. Oggi però ne abbiamo molti per le nostre storie, solo che ci mancavano le giuste linee narrative in cui potessero essere semplicemente dei personaggi, senza far obbligatoriamente riferimento a vicende di natura sessuale”

Sul fronte politico, intanto, la Disney si è espressa contro la legge “Don’t Say Gay”: “(…) Vogliamo farla abrogare, sopprimerla all’interno dei tribunali, siamo al fianco delle organizzazioni nazionali e statali impegnate nel raggiungimento di tale obiettivo. (…) Mi fa onore essere attaccato dalle stesse persone, che hanno sostenuto in passato Harvey Weinsten. Si stanno opponendo ai diritti dei genitori. Io non torno indietro (…). Ha risposto DeSantis, che pochi giorni fa ha firmato la legge “anti gay”.

Non sono mancate le polemiche per la casa cinematografica di Topolino. Anzi, spesso e volentieri ci sono stati dei veri e propri scontri. Dal razzismo al sessismo. La Dinsey, in passato, ne ha combinate di ogni. Sarà la volta buona?

Svolta LGBT+ per Disney: Pillon non poteva mancare!

Ebbene sì, se si parla di LGBTQ+, non può mancare un commento di Pillon che sembra essersi “affezionato” alla nostra comunità. Se c’è qualche notizia sulla nostra comunità è attratto come una calamita a commentare.

Tutto è nato dopo che è tornato disponibile il bacio gay, precedentemente censuratonel film di animazione ‘Lightyear – La vera storia di Buzz (Lightyear), la cui uscita in sala è prevista per il prossimo 17 giugno.

Ho letto notizie che parlano di “piegamento politically correct”, indottrinamento, scandalo e mi fa sinceramente ridere. A queste cose si può reagire solo ridendo o piangendo perché sono ridicole.

Fin da piccoli ci si deve educare a rispettare chi, per la società, è reputato “diverso”. Conoscerlo e rispettarlo può solo creare un mondo migliore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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