Ennesimo episodio di omofobia in Italia, questa volta a Bologna, ai danni di un ragazzo gay che voleva semplicemente adottare un cucciolo di cane.
Gli episodi a sfondo omofobo si sono inanellati uno dietro l’altro in questi ultimi giorni di giugno.
Prima l’aggressione a Roma, con pala al seguito, nei confronti di una coppia omosessuale.
Poi, il pestaggio avvenuto in pieno centro a Pescara da parte di un branco di ragazzi, che si è scagliato contro un giovane gay.
Ed infine, la possibilità negata ad un uomo di adottare un cucciolo di cane per via dei suoi gusti sessuali.
Non sono vicende successe nel paleolitico.
Purtroppo, è quello che è accaduto a Giuseppe, noto nel mondo LGBTQ+ come Drag Queen dal nome d’arte di “Simone Sventura”.
Nel mentre ieri veniva presentato alla Camera il testo del DDL Zan contro ogni forma di discriminazione a sfondo omofobo, l’uomo, si è visto respingere la sua volontà di adottare un cane di piccola taglia.
La signora non ha accolto la richiesta del ragazzo per via delle sua presunta omosessualità.
“Preferisco darlo ad una famiglia normale.” Questa è stata la triste risposta della donna.
Bologna: episodio di omofobia nei confronti di un ragazzo gay.
“Preferisco darlo ad una famiglia normale. Non ad un ragazzo come lei.”
A Bologna episodio di omofobia nei confronti di un ragazzo gay. A quanto pare, in una delle città che dovrebbe essere tra le più LGBTQ+ d’Italia, se sei gay, non puoi adottare un cane.
Come viene riportato dal sito “wequal.it”, Giuseppe, ha avuto per anni una splendida gatta dal nome Lulù.
È morta da quasi un anno e così, il ragazzo, ha deciso di adottare un cane di piccola taglia.
Dopo numerose ricerche, un amico della vittima, è riuscito a metterlo in contatto con una signora che ha a disposizione dei cuccioli.
C’è stata una chiacchierata conoscitiva tra i due prima di incontrarsi.
Finalmente si sono dati appuntamento e così, Giuseppe, può realizzare il suo desiderio: adottare un cagnolino.
Purtroppo, però, la storia non finisce bene.
Dopo aver presentato i cuccioli, la Signora, chiede a Giuseppe se fosse sposato.
“Un modo elegante, ma con tono diffidente, per chiedermi se sono gay” racconta il ragazzo.
L’uomo si limita a dire di essere single, senza dare troppe spiegazioni ed entrare nei dettagli.
Ed è qui che la risposta della signora ha del singolare: “Ah, sinceramente preferisco dare il cucciolo ad una famiglia normale, non ad un ragazzo come lei, mi capisca. Altrimenti glielo posso dare a tremila euro”.
Certo…prima il commento omofobo, però davanti ai soldi siamo tutti uguali…vero? È così che funziona in un paese che si dichiara civile?
I pride non si possono fare, ma le botte continuiamo a prenderle.
I bambini non possiamo adottarli, ma famiglie tradizionali non idonee si.
Menomale che i cani, invece, possiamo adotta…ah no. Nemmeno più un animale possiamo adottare.
Governo, vi preghiamo, di approvare quanto prima questa legge contro l’omobitransfobia per fermare anche questi tipi di discriminazioni!
Simone D’Avolio