Caterina Balivo invita la poetessa transessuale a raccontare la sua storia in tv e dal Medioevo 2.0 Maurizio Gasparri twitta l’omofoba caccia alle streghe.
Sono le tre del pomeriggio. Siamo in Italia, dove al momento vige la quarantena che costringe tutti a casa. In ogni casa c’è un televisore. Dopo pranzo, molti sono accesi. Su Rai Uno, la tv di Stato, c’è il programma della Balivo. Vieni da me.
Caterina, precisiamolo, non risulta proprio simpatica a tutti noi Lgbt+ per via di quell’uscita poco felice su Ricky Martin di un paio di anni fa. Eppure, simpatica o antipatica, accoglie e intervista in maniera profondamente naturale ed empatica Giovanna Vivinetto. La poetessa transessuale racconta con estrema grazia la sua storia, la sua transizione, la sua vita, i suoi rapporti con la famiglia, la sua realtà. Chi ha visto la trasmissione sa con che garbo e tatto è stato trattato un tema sempre molto delicato.
Costretto dalla quarantena a stare in casa, magari un ragazzino con disforia di genere che avrà seguito l’intervista di Caterina Balivo su Rai Uno immagino si sarà potuto sentire solo confortato. Tutti gli altri avranno avuto modo di imparare qualcosa, conoscere una realtà che magari non conoscevano e che sfottevano.
È importante parlare di sesso, sessualità e orientamento sessuale, a tutte le ore e a tutte le età. Ma qualcuno ancora oggi, nel 2020, evidentemente non la pensa così. Non si è fatto attendere il tweet di sdegno di Maurizio Gasparri, celebre omofobo orgoglioso di esserlo, a cui non posso che suggerire di prendere in considerazione quanto ho appreso studiando. Chi prova disturbo o fastidio dinanzi a certe realtà (come identità di genere, disforia di genere, transessualismo, …) avrebbe solo bisogno di un aiuto serio da parte di un bravo professionista.
Siamo in un momento estremamente particolare. Siamo tutti sconcertati, destabilizzati, impreparati, increduli e spaventati. Non abbiamo bisogno di ignoranza e pregiudizio. Abbiamo bisogno di storie belle. Per questo dico grazie a Caterina Balivo. Mille volte una puntata come quella con Giovanna che anche solo mezzo tweet pieno di odio e ignoranza.
Alessandro Cozzolino, life coach