Arrivata il 17 Gennaio 2020, dopo essere stata pubblicizzata dalla grandissima Amanda Lear, sulla piattaforma streaming Netflix la tanto attesa seconda stagione di Sex Education.
La serie tv Inglese aveva fatto tanto parlare di sé lo scorso anno per i contenuti trattati e lo stile narrativo diretto, fresco e giovane. Infatti, lo show televisivo parla proprio di giovani adolescenti che esplorano il proprio corpo alla scoperta del sesso. Anche il target di riferimento di questa seconda stagione è prettamente giovanile ma strizza l’occhio a un pubblico più maturo, intrecciando maliziosamente trame e sotto trame con forte impatto sociale ed educativo.
Sex Education ci racconta la vita e le avventure di Otis, un giovane ragazzo inglese, e dei suoi amici alle prese con la scoperta dei piaceri fisici. Otis ha una madre sessuologa e, quindi, il sesso fa parte, in qualche modo, della sua quotidianità. La sua profonda conoscenza della teoria alla base delle relazioni interpersonali si scontra ben presto con la sua inesperienza e goffaggine tipica degli adolescenti insicuri. Ben presto però le cose cambieranno e insieme a Maeve, di cui è segretamente innamorato, metteranno su una vera e propria “clinica del sesso” dove gli studenti del liceo Moordale chiederanno consulenza dietro lauto pagamento.
Di questo parlava la prima stagione che ha colpito il pubblico per la schiettezza dei contenuti e l’irriverenza dei testi. Questa seconda stagione non ha il mordente della prima, novità assoluta per la piattaforma di streaming online Netflix, ma con più lentezza e attenzione riesce ad addentrarsi su sentieri più oscuri e interessanti anche a un pubblico più adulto.
Le otto puntate che compongono lo show racconteranno l’evoluzione dei personaggi che abbiamo conosciuto nella prima stagione e affronteranno tematiche scottanti: dall’omosessualità all’ansia da prestazione, dalla depressione alle molestie sessuali sui minorenni e all’accettazione di se’ stessi e i propri limiti fino ad arrivare ad analizzare situazioni familiari disfunzionali fatte di droga e abbandoni.
Se la carne a cuocere sembra tanta, la trama così composta è intrecciata molto bene ed esplora in maniera eccellente le tematiche più complesse trattandole con semplicità e ironia, come se a raccontarle fossero proprio gli adolescenti, quasi a voler rielaborare i propri traumi.
Sullo schermo assisteremo alla crescita emotiva dei personaggi principali come Otis, Eric e Maeve che sono il punto focale attorno al quale ruotano anche le sotto trame di cui è costituita la storia. Otis dovrà fare i conti con una reazione difficile da gestire (e lo vediamo già dalla prima scena della prima puntata). Eric più consapevole della propria omosessualità si accetta totalmente, spalleggiato anche da una famiglia, ora, più accondiscendente. Lui sarà protagonista di una storia d’amore e rivelazione molto genuina e bella. Maeve, d’altro canto, vivrà un momento molto difficile dovuto al ritorno di sua madre tossica e della sua sorellina. Anche lei dovrà fare i conti con le sue potenzialità che tende a sminuire e nascondere. I personaggi secondari avranno anch’essi un’ottima evoluzione e caratterizzazione: soprattutto i personaggi femminili che in questo secondo capitolo avranno più spazio e spessore.
La tematica più interessante trattata da questa seconda stagione è la confusione adolescenziale. Spesso sul grande e piccolo schermo siamo abituati a vedere adolescenti sicuri di loro stessi, ribelli, in lotta contro il sistema. In Sex Education, invece, siamo trasportati all’interno della loro confusione, perché la consapevolezza deve, in qualche modo, passare attraverso la sperimentazione.
Gli adolescenti, Otis e i suoi amici, sperimentano sia sul piano emozionale sia su quello fisico e non la mandano di certo a dire. Seppur confusi, alla fine riescono ad arrivare a una sintesi più o meno chiara di quello che vogliono dalla vita, o meglio dal preciso momento che stanno vivendo. Fatalisti e interdipendenti, gli adolescenti raccontati in Sex Education non sono per nulla lontani da quelli che costituiscono lo strato più particolare e delicato della nostra società, in balia di ormoni, sentimenti e aspettative.
Ma, se da un lato gli adolescenti sono i veri protagonisti della storia principale che si intreccia in maniera molto godibile, dall’altro abbiamo dedicarci anche ad una analisi, seppur superficiale, delle dinamiche familiari che si attiva nei genitori. Da personaggi totalmente secondari nella prima stagione, in questo nuovo capitolo della storia i genitori diventano anche motore di sentimenti nuovi e nuove scoperte. Decisi e spesso alienati, questi cercano di fare i conti con la realtà anche attraverso le nuove consapevolezze che i figli riescono a raggiungere. In questa ottica anche le dinamiche familiari vengono esplorate: dal divorzio alla fine di una relazione, fino alle ammissioni di colpa non troppo scontate e brutali. Gli adolescenti dovranno far fronte anche a queste problematiche che, probabilmente, verranno meglio esplorate nella terza stagione non ancora annunciata.
In sintesi Sex Education è una serie tv godibile e divertente, intrattiene e conduce ad una riflessione più ampia su quelle che sono le dinamiche adolescenziali e sociali dei nostri tempi. I protagonisti e i personaggi secondari sono ben costruiti e hanno un ottimo appeal sul pubblico. Le loro scelte, però, spesso risultano banali e la scrittura dei dialoghi abbastanza scarna e superficiale.
Dal punto di vista tecnico non siamo di fronte a un capolavoro, ma la serie funge da motore e da romanzo di formazione per quella fetta di adolescenti che quotidianamente vive gli stessi sentimenti e le stesse situazioni portate sullo schermo. Un ottimo lavoro di contestualizzazione quello fatto dall’autrice Laurie Nunn che riesce bene ad esplorare l’adolescenza con i suoi pro e contro. Vengono analizzati anche la condizione della donna e il femminismo più sano, quello dato dalla partecipazione di gruppo e al sostegno reciproco tra donne.
Consigliata ad un pubblico di adolescenti e post adolescenti, Sex Education è ottima per trascorrere una serata in compagnia di Otis, Eric e Maeve e riconoscersi nei loro errori e nelle loro conquiste, rivivendo quelle che sono dinamiche universali e che, almeno una volta nella vita, sono capitate a tutti.