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I rapporti tra persone dello stesso sesso non sono più reato in Botswana: sentenza storica per lo Stato dell’Africa

Sentenza storica per lo Stato del Botswana: il sesso gay non è più considerato reato

La Corte d’Appello locale ha stabilito che il sesso gay in Botswana non è più reato. La sentenza risale al 2019, non tutti sono a conoscenza che un gruppo di conservatori ha provato a ristabilire le leggi che risalivano all’età coloniale. Da quanto apprendiamo e, soprattutto, dalla sentenza che è stata emanata, tale richiesta pare essere stata respinta al mittente.

Il Botswana è un Paese che si trova nell’Africa del sud senza sbocchi sul mare. Nell’estate del 2019 l’Alta Corte dello Stato africano ha stabilito che la legge che criminalizzava i rapporti tra persone dello stesso sesso era discriminatoria e quindi incostituzionale.

Nello specifico, il sesso tra persone LGBT+ era punibile e comportava la reclusione fino a sette anni. Tutto questo può sembrare assurdo per chi vive in Paesi sviluppati e stranamente in questo caso c’è anche l’Italia. Invece, per la comunità arcobaleno del Botswana non è così. L’illegalità dei rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso era sancito dalla Sezione 164 del Codice Penale dello Stato in questione.

Sesso gay in Botswana decriminalizzato: ecco la sentenza storica della Corte d’Appello

Il sesso gay in Botswana non è più reato nonostante alcuni conservatori abbiano provato a ristabilire le leggi che risalivano all’età coloniale. Abraham M Keetshabe, insieme ad altri personaggi di spicco, ha sfidato tale decisione.

Dopo una battaglia legale durata due anni la Corte d’Appello si è espressa a riguardo lo scorso 29 novembre. Essa, nello specifico, ha deliberato che le sezioni 164 del Codice Penale non hanno più ragione di esistere perché hanno esaurito la loro utilità. Addirittura, secondo i cinque giudici che componevano la Corte d’Appello e che hanno votato all’unanimità per tale sentenza, queste sezioni servirebbero solo “a incentivare gli agenti di polizia a diventare guardoni e intrusi nello spazio privato dei cittadini“.

Ora anche il Botswana, finalmente, si è unito a tutti gli effetti al piccolo gruppo di paesi africani, come Burkina Faso, Capo Verde e Gabon, che riconosce i diritti e la dignità delle persone LGBT+ locali. Ovviamente, nonostante questo piccolo passo avanti, la strada per la comunità arcobaleno per avere pari diritti è ancora molto lunga. Il Paese, infatti, è ancora prettamente conservatore e le coppie LGBT+ non sono attualmente riconosciute legalmente nemmeno con la formula delle Unioni Civili.

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