Sanremo 2021: nemmeno quest’anno verrà ricordato Umberto Bindi

Stasera inizia il Festival di Sanremo 2021 e già da settimane circolano in rete le prime polemiche che ruotano attorno a questa settantunesima edizione del concorso canoro: si fa, non si fa, pubblico sì, pubblico no e via dicendo.

In questo Festival di Sanremo, inoltre, parrebbe che non ci siano canzoni contro l’omofobia o contro le discriminazioni di genere. A parte il brano portato da Orietta Berti “Quando ti sei innamorato”, che racconta dell’amore di una mamma verso un figlio gay, non sembrano essere in programma altri “omaggi particolari” verso le persone LGBT+ o le discriminazioni in generale.
Anche negli anni passati ci sono state canzoni contro l’omofobia o che nel testo, raccontavano Coming out difficili. Nonostante questo, in settant’anni di Festival, è difficile contare più di cinque canzoni a tematica LGBT+. La più famosa, infatti, rimane quella di Federico Salvatore dal titolo “Sulla porta” cantata durante l’edizione del 1996.

Festival di Sanremo 2021: qualcuno ricorderà Umberto Bindi?

Umberto Bindi partecipò al Festival nel 1961 con la canzone “Non mi dire chi sei”. All’epoca, fu uno dei primissimi cantanti omosessuali a calcare il palco dell’Ariston. Per via dei sui gusti sessuali e di un’Italia bigotta, la carriera del cantautore ligure fu stroncata sul nascere. Parrebbe, inoltre, che fu anche bandito dal Festival di Sanremo.

Umberto Bindi scomparve nel 2002. Solo nel 2018 Gino Paoli ricordò il cantautore genovese durante una sua performance. Sarebbe bello che a distanza di sessant’anni dalla sua partecipazione alla kermesse, anziché essere ricordato per quell’anello al dito che indossò sul palco e che fece molto scalpore, venisse ricordato per le sue canzoni. Numerosi saranno gli ospiti di Sanremo 2021. Ci domandiamo: ci sarà qualcuno di loro che avrà il “coraggio” di ricordare Bindi?

Sarebbe sicuramente un bellissimo gesto per ricordarne la precoce carriera stroncata del cantautore. Inoltre, si darebbe un forte segnale contro l’omofobia che, purtroppo, negli ultimi mesi sta dilagando in Italia e non solo. Basta pensare alla ragazza di Palermo stuprata dal padre perché lesbica o al poco coraggio del governo. Quest’ultimo, infatti, non ha ancora messo in programma l’approvazione della legge contro l’omotransfobia al Senato e non sta valutando di modificarla per renderla maggiormente concreta a tutela delle persone LGBT+ e non solo.