L’Istituto superiore di sanità ha condotto uno Studio sullo stato di salute della popolazione transgender adulta in Italia. Lo scopo è quello di analizzare e parlare anche dello stato di salute delle persone trans. Studi come questo hanno lo scopo di volgere lo sguardo a quelle fasce di popolazione di cui spesso si parla poco. Servono ad evidenziarne delle esigenze specifiche, per formare adeguatamente il personale sanitario.
Le discriminazioni mettono a rischio la salute delle persone trans
Secondo l’ISS le persone trans si sentono discriminate durante l’accesso ai servizi sanitari. Per la precisione il 46% delle persone trans afab (assegnate femmina alla nascita) e il 34% delle persone amab (assegnate maschio alla nascita). Questo porta spesso ad evitare controlli periodici di prevenzione, andando ad incidere sulla salute delle persone trans. Secondo lo studio soltanto il 20% delle persone trans afab (cioè assegnate femmina alla nascita) esegue il pap-test, che servirebbe a prevenire la formazione del tumore al collo dell’utero.
Le discriminazioni e lo stile di vita
Le discriminazioni e il minority stress che subiscono le persone trans le portano ad avere uno stile di vita che mette a rischio la loro salute. In particolare il 64% delle persone trans amab e il 58% delle persone trans afab non fa attività fisica. Il numero è altissimo se si confronta con il resto della popolazione, dove siamo solo 33% di uomini e 42% delle donne.
È abbastanza diffuso anche il binge drinking, cioè l’eccessivo consumo di alcol in un’occasione. Viene riportato dal 23% delle persone AMAB e il 17% di quelle AFAB, contro 12,5% degli uomini e il 5,5% delle donne della popolazione generale. “Le differenze riscontrate tra la popolazione transgender e la popolazione generale per quanto riguarda gli stili di vita sono correlabili a molteplici fattori tra i quali minority stress, episodi transfobici e transfobia interiorizzata giocano un ruolo cruciale.” riporta il comunicato dell’ISS.
La salute delle persone trans è anche salute mentale
Le discriminazioni, la transfobia, il minority stress non vanno solo a mettere a rischio la salute fisica delle persone trans, ma anche quella mentale. Secondo l’ISS la depressione è sofferta dal 40% delle persone trans AMAB, 34,5% delle persone trans AFAB e il 60% delle persone trans non binarie sia AFAB che AMAB. I dati sono allarmanti se si fa il paragone con il resto della popolazione, dove i tassi di depressione sono del 4,74% per gli uomini e 7,7% per le donne.
È necessaria una formazione specifica da parte del personale sanitario
La transfobia e le discriminazioni vanno ad incidere moltissimo sulle persone trans, spesso portandole a non prendersi cura della propria salute in maniera adeguata. A questo poi si aggiungono anche delle conseguenze sulla salute mentale, oltre che su quella fisica. È necessario formare adeguatamente il personale, soprattutto alla luce del fatto che quasi 1 persona trans su 2 assegnata femmina alla nascita è stata vittima di discriminazioni in ambito sanitario.
La salute delle persone trans è importante ed è necessario occuparsene a 360 gradi. Questo studio, del quale al momento è uscito solo un comunicato, mette chiaramente in luce la necessità di cambiare le cose. Bisogna che il personale sanitario sia al corrente delle implicazioni che le discriminazioni hanno sulla salute delle persone trans. È necessario che il personale riceva informazioni congrue per poter operare rispettando l’identità delle persone transgender.