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Russia: asilo politico agli omofobi

Putin manifesto gay omosessualità controversa moralità russa: la stretta ai diritti lgbtqia+

Se pensavate che Putin, anche con la comunità Lgbt+, avesse toccato il fondo, non siete pronti per quello che sto per scrivervi.

La situazione in Russia è già particolarmente critica, soprattutto da quando Putin ha dichiarato l’omosessualità come malattia mentale e le organizzazioni lgbt+ come comunità terroristiche, ma con quest’ultima decisione il leader russo ha scavato sotto il fondo.

Putin ha promesso asilo politico a chi “si sente minacciato dai gay” in occidente. Un soggiorno temporaneo per chi si sente minacciato dalle teorie del complotto gender e a chi lamenta la diffusione della cultura woke nei prodotti di intrattenimento. Una probabile pessima e inutile mossa di propaganda.

Esiste qualche diritto per la comunità lgbt+ in Russia?

Essere gay o trans in Russia è legale, ma la comunità Lgbt+ non ha molti diritti:

  1. Possono fare il servizio militare;
  2. Possono donare il sangue;
  3. Possono cambiare sesso;
  4. Non si possono esprimere liberamente e le organizzazioni lgbt+ sono considerate terroristiche;
  5. Vietata l’organizzazione del gay pride per i prossimi 100 anni (legge giugno 2012);
  6. Non esiste una legge anti discriminazione. Esiste una tutela da parte della Federazione Russa, ma le autorità si rifiutano di riconoscerne la necessità;
  7. Non possono adottare o meglio, possono solo farlo solo se sono single e adottano in paesi dove il matrimonio omosessuale è legale;

Dal momento dell’approvazione della legge del marzo 2012 sono aumentate vertiginosamente le aggressioni omofobe e gli omicidi nei confronti degli omosessuali. L’ultimo più grave risale al luglio 2019 con l’omicidio dell’attivista 41enne Elena Grigorieva (1978-2019), ritrovata morta a San Pietroburgo con 8 coltellate.

Essere gay in Russia oggi è ancora molto difficile in quanto l’omofobia è ancora molto diffusa, in particolare nelle zone rurali, ma anche nella capitale Mosca e nelle città più popolose quali San Pietroburgo e a Samara. Le violenze a danni di omosessuali sono diffusissime all’interno del Paese. Molti omosessuali non denunciano le violenze subite per paura di ritorsioni.

 

Raph

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