Come ben sappiamo, la legge vieta di pubblicare screenshot con commenti in cui i nomi di personaggi (non pubblici) siano lasciati visibili. Ciò però non sembra interessare a Luigi Carollo, pastore del modenese.
Infatti, qualche giorno fa, Carollo pubblicò alcuni screen. Il motivo? A suo dire sarebbe vittima di chi non si lascia insultare in silenzio, contestando il suo sostenere che i gay siano «malati mentali» ed «errori» sgraditi a Dio. Il pastore, dunque, pare sostenere che i gay meritino di essere resi vittima di discriminazione.
Ovviamente, il pastore Luigi Carollo non contestualizza la sua isterica protesta, limitandosi a pubblicare alcuni screeshot in cui lo si vede insultare qualcuno dicendo che l’amore gay sarebbe «innaturale» perché non fecondo. E se si leggono numerose offese a firma di un pastore che invita a pregare contro la sessualità di altri, non si capisce che cosa mai avrebbe dovuto offenderlo dato che il suo interlocutore ha semplicemente espresso lecite opinioni.
Il pastore Luigi Carollo si sente minacciato: Opinione=minaccia? Stiamo scherzando?!
Concentriamoci un attimo sul fatto di esprimere la propria opinione. Se dovesse risultare tutte le volte come una minaccia, blog come il nostro e/o critici dovrebbero chiudere i battenti. App o siti come tripadvisor dovrebbero chiudere. Il diritto di opinione è persino sancito all’art. 21 della Costituzione che recita:
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.
Quindi, in qualsiasi modo sia andata, la persona ha il diritto (con rispetto ed educazione preferibilmente) di esprimersi e dire quello che vuole.
Pensate sia l’unico “folle”?
Di “personaggi” particolari ne conosciamo tanti. Basta pensare a Giorgia Meloni o Matteo Salvini. Ma il caro alla nostra comunità è sicuramente Simone Pillon.
Condannato ad una maxi multa quando non era ancora in Parlamento, l’esponente leghista era stato accusato di diffamazione ai danni di un circolo Gay. Il fondatore del “Family day” e autore del discusso DDL che mira a cambiare il diritto di famiglia è stato condannato dal Tribunale di Perugia con l’accusa di diffamazione. I fatti risalgono a quando Pillon non era ancora in Parlamento e criticava le iniziative portate avanti dal circolo Lgbt+ “Omphalos” di Perugia.
A causa delle sue parole definite “omofobe” è stato protagonista di un processo che dura da più di un anno e che ora lo vede condannato a pagare 1500 euro di multa. Ma non finisce qui. A Pillon saranno addebitate le spese processuali e un risarcimento danni a favore del circolo gay pari a 30mila euro.
Abituati alle sue perle arriva anche il commento per i Maneskin:
“I #maneskin a Budapest, davanti a un impettito presentatore in kilt (deve aver confuso gli Scoti con gli Ungari), con tanto di performer (maschietto) in culottes e giarrettiere, ricevono gli #MTVEMA. Tra poco arriveremo al reggiseno da uomo.
Ovviamente, una volta preso il microfono, non possono esimersi dal piagnisteo per la sonora bocciatura del #ddlZan
Guardandoli, mi chiedo: “dove sarebbero le discriminazioni?”.
Mi piacerebbe sapere quanta carriera potrebbe fare una band che si ispirasse alle radici cristiane d’Europa, o che inneggiasse alla difesa della vita dal concepimento o che prendesse a tema la lotta alla droga.
Ricordo il massacro cui fu sottoposto Povia solo per aver osato partecipare al Family day del 2007 difendendo la famiglia naturale…
È facile andare secondo la corrente del politicamente corr(o)tto. Da giovani che si dicono alternativi e ribelli mi sarei aspettato qualcosa di diverso, che so, sul palco in smoking i maschietti e in abito da sera la signorina, con tanto di dichiarazioni tipo “i bambini hanno il diritto di avere una mamma e un papà”.
Allora sì che avremmo visto qualcosa di davvero dirompente.
Certo, si sarebbero scordati i premi e gli applausi del mainstream, ma avrebbero dimostrato di essere davvero fuori dagli schemi.
Invece è sempre la solita solfa.
Auguri.”
Ovviamente non si è fatta attendere la risposta dei ragazz* che si sono vestiti di tutto punto con un bel paPillon nero.
Piccolo appunto agli omofobi
Car* mie*, non avete altro da fare oltre ad insultarci? La vostra lingua biforcuta può anche fare male, ma molti di noi non sprecano il proprio tempo, siamo troppo impegnati ad essere noi stess*.
E ricordate che proprio il nostro caro Gesù (Mt 12, 36-37) diceva:
“Ma io vi dico che di ogni parola infondata gli uomini renderanno conto nel giorno del giudizio; poiché in base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato”.
E visto che per il nostro caro Gesù siamo tutt* uguali e fratelli* , fossi in voi imparerei un po’ il significato di equità e fratellanza.
Raph