Pasqua 2024 e la Giornata internazionale della visibilità transgender. Quest’anno il giorno di Pasqua ha coinciso con la Giornata internazionale della visibilità transgender. Ecco pochi punti essenziali per dare la giusta visibilità ad una persona transgender durante le feste religiose.
Linee guida per Pasqua e altre festività: primo punto
Punto primo: deadnaming. S’intende l’azione di chiamare una persona transgender con il nome anagrafico prima della rettifica. Le feste, come durante la Pasqua, sono quei momenti in cui si riuniscono le famiglie, soprattutto quelle estese. È importante per un alleato essere di supporto morale in questi casi. Una persona transgender, solitamente, ha difficoltà in transizione sociale, soprattutto tra le vecchie generazioni. Rispettare i pronomi e il nome scelto è la soluzione migliore, soprattutto con parenti più ostici al riguardo. Può sembrare un gesto da poco, ma è di grande conforto emotivo.
Linee guida per Pasqua e altre festività: secondo punto
Punto secondo: domande scomode. Al classico “ce l’hai il fidanzatino“, durante le feste si dà il peggio di sé. Domande sulla sessualità, sui propri genitali, chi più ne ha più ne metta, sono molto più tendenti, a Pasqua come durante le altre festività. Soprattutto quando l’alcol inizia ad inibire e le barriere sociali cadono tutte. È sempre bene ridirezionare queste domande, facendo percepire il disagio nel riceverle. Un pizzico di autoironia può anche aiutare ad alleggerire l’atmosfera. Ma non violate mai i vostri limiti morali e di privacy! Soprattutto in famiglia, che doveste essere al sicuro.
Linee guida per Pasqua e altre festività: terzo punto
Punto terzo: abbigliamento. Quante volte ho sentito, gli anziani soprattutto, darci dentro con i commenti stereotipati sul vestiario. Personalmente ho sempre trovato difficoltà nel trovare qualcosa che mi facesse stare bene. Un commento a tavola nel giorno di Pasqua mi avrebbe solo innervosito di più. Ecco perché qualche complimento e supporto allo stile può essere di grande sostegno. Magari per voi è solo una camicia o una gonna, ma per una persona transgender acquisisce un valore simbolico. È affermarsi nella propria personalità e pelle, è dare rinforzo alla propria identità.
Linee guida per Pasqua e altre festività: quarto punto
Punto quarto: politica. Almeno per un giorno, a Pasqua, teniamoci distanti da questo argomento. La situazione in Italia è già estremamente delicata, è importante sapersi concedere anche un attimo di tranquillità. Posate il megafono, rilassatevi, e gli argomenti più sensibili sulla legislazione li mettiamo in freezer per domani. Di sicuro una guerra non finirà in un giorno, e le battaglie saranno numerose e lunghe. Al parente particolarmente suscettibile dategli un bicchiere di vino in più (anche meglio se accidentalmente addosso, giusto così).
Linee guida per Pasqua e altre festività: quinto punto
Punto quinto: religione. Da persona credente quale sono, le tradizioni di Pasqua non mi recano disturbo. Ma non tutte le persone transgender vorrebbero esserne coinvolte. Per alcuni è solo un giorno per riunirsi e stare insieme. Perciò non costringete i vostri cari ad andare a messa, o a partecipare alla benedizione del vostro pranzo. Così come nessun musulmano vi costringerà a non mangiare durante il Ramadan, è bene che quello che prevede la vostra fede non sia imposto all’altro. Sono scelte personali, e come tali devono essere rispettate, che la cosa vi faccia piacere o meno.
Linee guida per Pasqua e altre festività: sesto punto
Punto sesto: amore. In tutte le festività ci si dovrebbe focalizzare solo su questo. È un modo per ringraziare l’un l’altro per essere vivi. È una scusa per mangiare del buon cibo, bere qualcosa e strapparsi una risata. Non tutti hanno questa possibilità. Moltissime persone transgender non hanno dimora fissa. Altri non possono accedere alle cure perché impossibilitati economicamente. Altri ancora perdono la loro vita per essere semplicemente loro stessi. Siate sempre grati che loro ci siano, a Pasqua come in queste festività. Perché il tasso di mortalità e suicidio è estremamente elevato. La vita va apprezzata finché può essere vissuta.
In che situazione ci troviamo
Al momento la situazione attuale è peggiorata molto. Associazioni e collettivi transgender sono perplessi sulla comunicazione dei Ministri Schillaci e Roccella sui protocolli per i giovani transgender. Questa procedura non ha coinvolto tutte quelle realtà che da decenni si occupano di salute trans. È necessario lasciare la parola direttamente a queste figure affinché si possa evitare decisioni dannose.
Cosa dice la ricerca
La ricerca dimostra l’importanza dei percorsi di affermazione di genere e delle terapie mediche per giovani trans. La terapia con triptorelina, ad esempio, riduce del 70% il rischio di suicidio di chi ne fa uso. È preoccupante che il governo ignori dati scientifici e preferisca una battaglia ideologica. Le associazioni transgender sono sorprese, inoltre, di apprendere queste decisioni solo dalla stampa. Parliamo di enti riconosciuti dalle istituzioni sanitarie che possiedono competenze importanti. È illogico e non scientifico che il governo decida unilateralmente sui corpi altrui.
Non escludete chi è veramente competente
Le associazioni transgender sono fondamentali per la tutela della comunità trans perché possiedono esperienza e conoscenze irrinunciabili. Se il governo vuole affrontare seriamente l’argomento, deve coinvolgerle nel processo decisionale. Un tavolo tecnico basato su criteri politici o ideologici non sarà mai univocamente accettato. Le associazioni sono pronte a collaborare per garantire il benessere delle persone trans, perché è importante che le loro necessità e i loro diritti siano riconosciuti e tutelati.
Questi punti non sono solo da seguire a Pasqua, durante le feste o nella Giornata internazionale della visibilità transgender. Sono piccoli accorgimenti che possono salvare delle vite, sempre.
Aeden Russo
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