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Mondiali 2034 in Arabia Saudita: i diritti LGBT+ un’altra volta ignorati e sacrificati

Mondiali di calcio del 2034 in Arabia Saudita, Stato contro i diritti civili e umani

Fifa ha ufficialmente annunciato che, “volendo diffondere messaggi di amore, pace e tolleranza”, ha scelto come luogo per i mondiali maschili di calcio 2034 l’Arabia Saudita. Sono io, o c’è qualcosa che stona?

L’Arabia Saudita sicuramente non è conosciuta per essere il paese più pacifico e tollerante al mondo, considerando anche che è uno dei Paesi in cui essere omosessuale è illegale.

Come sempre i diritti della comunità LGBTQIA+ sono calpestati e sacrificati sull’altare della convenienza economica e politica. È inconcepibile che atleti, accompagnatori e lavoratori debbano temere per la propria vita durante una manifestazione che invece dovrebbe promuovere valori universali come l’uguaglianza, e il rispetto (…) . Consapevoli che l’assegnazione non sarà mai messa in discussione, chiediamo almeno che la FGCI e in generale le istituzioni italiane si uniscano alla richiesta di Svizzera e Danimarca di monitorare il rispetto dei diritti umani di tutte le persone coinvolte in questi Mondiali”.  

ha dichiarato Mario Colamarino, presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli. “

Arabia Saudita e Mondiali di calcio 2034: La libertà inesistente

Vogliamo ricordare, soprattutto a Fifa (a quanto pare) , quali sono i “diritti” di donne e omosessuali in Arabia Saudita, visto che hanno scelto questo Stato per ospitare la coppa del mondo di calcio del 2034:

  • L’omosessualità non è riconosciuta e viene considerata illegale e punita con la reclusione, punizioni corporali in pubblico fino alla pena di morte;
  • le persone transgender non esistono per legge e vengono comparate a persone sodome ( così come gli omosessuali). Inoltre, vengono considerati come crimini e malattie occidentali. Sono quindi persone da curare con metodi violenti e coercitivi, o ancora torturati usualmente dalle forze dell’ordine;
  • La Costituzione del regno non prevede alcun diritto alla privacy. Il governo pertanto può, con un semplice ordine del tribunale competente, intercettare comunicazioni private e spiare e pedinare cittadini sospetti;
  • Il Crossdressing è vietato ai sensi della giurisprudenza islamica ed è quindi illegale.
  • Le persone transessuali non possono ottenere il diritto ad avere il permesso d’effettuar l’operazione di cambio sesso e non sono autorizzati a farlo neanche sui documenti legali: unica eccezione a questa regola viene concessa nei riguardi dell’intersessualità;
  • Le donne, secondo la Sharia, non sono individui indipendenti.
  • Nel 2021 l’Arabia si è classificata 147ª su 156 paesi rispetto alla parità di genere ed emancipazione femminile, anche se, negli ultimi anni, c’è stato qualche debole passo avanti;
  • Delitti d’onore e molestie sono all’ordine del giorno;

Insomma Fifa proprio un “bel posto” per mandare “messaggi di pace e amore”, vero?

 

Raph