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Identità non binarie: uno sguardo al mondo ENBY

Nelle nostre società occidentali il Binarismo di genere (maschi, femmine, stop) è dato per scontato, ma non è così in tutte le culture. Centinaia di società diverse, in tutto il mondo, hanno tradizioni radicate che comprendono più di due generi. Ad esempio in India esistono un terzo e un quarto genere: le Hijra, maschi alla nascita che diventano femmine con pratiche chirurgiche ed un rituale di iniziazione, e i Sadhin, donne biologiche che rifiutano il matrimonio e si vestono e comportano come uomini. Entrambi sono riconosciuti e legittimati non solo all’interno delle pratiche religiose, ma anche e soprattutto socialmente, pur all’interno di un contesto patriarcale. Qui trovate una mappa delle culture polygender nel mondo.

Genderfuck!

A partire dagli anni ’90 le identità Trans* che non si identificavano in modo binario erano comunemente definite Genderqueer, più di recente invece ha iniziato ad essere utilizzato il termine Non-binary (abbreviato ENBY, cioè lo spelling delle iniziali inglesi per non-binary: “N” e “B”). Questi Termini ombrello racchiudono in sé tutte le diverse accezioni identitarie non riconducibili al binarismo di genere, vediamone alcune:

No gender: identità priva di identificazione con qualsiasi genere

Mixed gender: identità che incorporano aspetti di entrambi i generi maschile e femminile

Gender queer: identità vicine a uno dei due generi, ma non completamente identificate con essi

Third gender: un genere ulteriore

Bigender/Genderfluid: identità fluide che “Si muovono tra due generi”

Trigender/Pangender: identità fluide che “Si muovono tra generi multipli”

Genderfuck: identità che “Rompono il binarismo di genere”, sfidando la sua stessa ontologia

La percentuale di persone trans che si definisce ENBY è in crescita tra i giovani, tuttavia non tutte le persone ENBY si definiscono transgender. Gli individui non-binary possono avere diversi gradi di Disforia di genere sia fisica (malessere derivato dall’incongruenza tra il proprio corpo e la propria identità di genere) che sociale (che si verifica quando la propria identità non è riconosciuta o è negata dalle altre persone). Alcuni non vogliono intraprendere percorsi di medicalizzazione, altri vorrebbero, ma faticano ad avere accesso ai protocolli standard dei percorsi di affermazione di genere. La maggioranza dei professionisti sanitari, infatti, non è ancora formata per fornire interventi mirati e competenti a queste persone, dal momento che anche la ricerca scientifica a riguardo è esigua al momento.

Sfide quotidiane delle persone Non-binary

Le difficoltà che le persone ENBY devono affrontare quotidianamente sono numerose. La lingua italiana, per via della genderizzazione delle desinenze, è limitante e non consente di adottare pronomi neutri, come ad esempio l’inglese them/they. La questione dei Pronomi costringe poi le persone non-binary a “Dover fare costantemente coming-out” ricordando il pronome più volte ai propri interlocutori (che non è detto sbaglino in malafede!). Queste identità poco diffuse, inoltre, costringono chi le sperimenta a doversi mostrare sempre fermamente sicur* di ciò che si dichiara con le altre persone perché è pensiero comune che queste “convinzioni” siano conseguenza di un passeggero stato di confusione.

Tutto ciò tramuta un momento delicato di rivelazione di aspetti intimi di sé, che dovrebbe avere come esito l’accoglienza non giudicante, in un interrogatorio in cui dover rispondere a tutti i dubbi che il proprio modo di essere provoca nell’altro. Una faticaccia!

 

Sebbene dunque le persone che non si riconoscono nel binarismo di genere non siano affatto una novità, storicamente e globalmente, esse rimangono emarginate e come tali sono esposte a forte rischio di vittimizzazione, emarginazione e Minority Stress (illustrato in questo articolo) a causa della discriminazione dovuta al vivere ogni giorno in un mondo in cui tutto è ricondotto alla mascolinità o alla femminilità.

 

Sara de Sio

Si ringrazia giuditta_san per le illustrazioni originali.

Riferimenti:

Richards, C., Bouman, W. P., Seal, L., Barker, M. J., Nieder, T. O., & T’Sjoen, G. (2016). Non-binary or genderqueer genders. International Review of Psychiatry, 28(1), 95–102.

– Barker, M. J., & Richards, C. (2015). Further genders. In M. J. Barker & C. Richards (Eds.), The Palgrave handbook of the psychology of sexuality and gender. (pp. 166–182). Palgrave Macmillan.