Proseguiamo la rubrica alla scoperta della bandiere della comunità LGBT+ parlando della bandiera non binary. Ma, prima di cominciare, chi sono le persone non binary?
Persone non binarie: una definizione
Dire “persone non binarie” in realtà vuol dire molte cose. Una persona non binaria è una persona che non rientra nel binario di genere uomo-donna. In poche parole, non si identificano né nel genere femminile, né nel genere maschile. Questo può voler dire: identificarsi in qualcosa di diverso tra questi due generi, in entrambi, nessuno dei due e molto altro. Il termine “non binary” quindi in realtà altro non è che un termine ombrello, che all’interno racchiude diverse definizioni.
La bandiera non binary
Come tutte le persone della comunità LGBT+ anche le persone non binary hanno la loro bandiera. È stata ideata nel 2014 da Kye Rowan e presenta quattro strisce colorate. Il giallo simboleggia il collocarsi fuori dal binario uomo-donna. Il bianco simboleggia le persone non binarie che abbracciano più di un’identità di genere. Il viola è inserito in quanto è un mix tra il maschile e il femminile. Il nero invece è il colore che rappresenta l’assenza di genere
La bandiera genderqueer
Tra le persone non binarie ci sono quelle che si definiscono “genderqueer“. In realtà il termine sostanzialmente si riferisce quasi sempre alla stessa categoria di persone, ma assume un senso meno “neutro” e più politico, in quanto la parola “queer” in passato veniva utilizzata per denigrare le persone della comunità LGBT+. Si tratta quindi di un termine che da una parte vuole ridare dignità ad una parola che veniva utilizzata come insulto.
Delle volte alcune persone la utilizzano anche perché la loro identità rientra all’interno del sistema binario uomo-donna, ma magari il modo di esprimere il loro genere (ad esempio nel vestirsi) non lo è. In ogni caso, la definizione è sempre molto personale ed esiste anche una bandiera genderqueer.
È composta da tre strisce:
- lavanda: un mix tra rosa e azzurro, per chi identifica in entrambi i generi
- verde: colore opposto al viola/lavanda, rappresenta un terzo genere
- bianco: rappresenta chi si identifica totalmente fuori dal binario uomo-donna
Bandiera genderfluid
Le persone genderfluid sono persone che fanno parte sempre dell’ombrello “non binary” o “gender queer”, la cui identità di genere non è fissa, ma può spaziare tra varie identità (binarie e non binarie). La bandiera è composta da 5 strisce:
- rosa: rappresenta il genere femminile
- bianco: è l’assenza di genere
- viola: come già visto, è un mix tra blu e rosa, quindi una combinazione tra genere maschile e femminile
- nero: rappresenta tutti i generi
- blu: rappresenta il genere maschile
Esistono anche molte altre identità con relative bandiere
I termini “non binary” e “genderqueer” sono termini ombrello che in realtà includono una moltitudine di modi differenti per definire la propria identità di genere al di fuori del binario. È stato scelto di inserire all’interno dell’articolo anche la bandiera genderfluid, che è solo uno dei tanti modi per definire la propria identità di genere non binaria, in quanto è un termine di cui si sente spesso parlare.
È importante precisare però che le persone non binary spesso, al di là dei termini ombrello più ampi come “non binary” o “genderqueer”, ma anche “transgender” che comunque è un termine che include anche le persone non binarie, tante volte utilizzano delle parole più specifiche. Alcuni esempi, al di là del termine genderfluid che è stato già visto, sono:
- agender: nessuna identità di genere da esprimere
- androgino (o intergender): un’identità di genere tra quella maschile e femminile
- bigender: appartenza a due generi
- pangender: si indentificano in diversi generi o tutti
Fonti: Progettogenderqueer; Wikipedia
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