La civiltà si raggiunge a piccoli passi, come la sentenza ai danni di Fabio Tuiach: condanna a due anni per il post omofobo. Sembrerebbe un barlume di luce nel mare nero dell’omofobia la sentenza emessa contro l’ex consigliere comunale di Trieste. L’ex pugile torna infatti a fare notizia per la condanna inflitta dal giudice per le indagini preliminari di Trieste. La sentenza gli ha comminato una pena di 2 anni di reclusione senza beneficio della pena sospesa per diffamazione.
Tuiach è stato consigliere comunale di Trieste con la Lega prima e con Forza Nuova poi. È diventato famoso recentemente come volto del movimento dei portuali del capoluogo contro il Green pass. Ricordiamo, infatti, la sua presenza alle manifestazioni no-Green pass con tanto di rosario e foto di santi bene in vista. Nel Febbraio 2021, l’ex consigliere ha pubblicato sul social network VKontakte (un Facebook russo) un post omofobo ai danni dell’attivista Antonio Parisi. Quest’ultimo aveva in quell’occasione subito un’aggressione a Repen, in provincia di Trieste. Tuiach aveva così commentato l’accaduto:
“Un esponente LGBT+ è stato picchiato e scoppia il caso omofobia a Trieste, siamo in campagna elettorale e succede ogni volta ma forse ha litigato con il fidanzato per la vasellina. Grande solidarietà da parte di tutte le forze politiche ma ricordiamoci che in più di un terzo dei paesi al mondo non esiste il problema omofobia perché per i gay c’è il carcere o la pena di morte. Noi avevamo il rogo un tempo, mentre in Russia c’è la legge anti-gay come in tutto l’Est e per questo loro non accolgono palestrati che fuggono da paesi omofobi”
Sentenza storica contro Fabio Tuiach: condanna a due anni per il post omofobo
A seguito delle dichiarazioni dell’ex consigliere, l’associazione milanese de “I Sentinelli” si è costituita parte civile nel denunciare l’avvenimento. Portato in tribunale, l’ex pugile ha inizialmente ricevuto una pena di dieci mesi dal PM. Il giudice ha però inasprito i termini contro Fabio Tuiach: condanna a due anni per il post omofobo contenente dichiarazioni umanamente inammissibili.
L’associazione de “I Sentinelli” ha salutato con approvazione il corso della giustizia: “È una sentenza storica vista la portata della condanna per diffamazione. Pur in assenza del riconoscimento della aggravante della Legge Mancino, la giustizia ha ritenuto di dover condannare Tuiach e risarcire la vittima Antonio Parisi per le ripugnanti parole di Tuiach medesimo.”
Anche l’avvocata che ha seguito la vicenda si è espressa sulla vicenda: “È una sentenza importante perché è stata riconosciuta l’Associazione dei Sentinelli come portatrice di valori collettivi, della tutela di una comunità.” Il mondo LGBT+ ha da oggi un precedente in più su cui far valere le proprie posizioni. L’augurio è che quelli difesi da questa sentenza diventino valori di ognuno. La vittoria di oggi porta il vessillo del rispetto di tutti, non solo quello della nostra comunità.
Fonte: ilriformista.it