fbpx

Emicrania: gay, lesbiche e bisessuali sono quelli più a rischio per questa patologia (lo studio)

Emicrania-persone-lesbiche-gay-e-bisessuali-più-colpite-secondo-uno-studio-americano-gaypress

L’emicrania si manifesta di più nelle persone lesbiche gay e bisessuali (LGB). Questo è quello che emerge secondo uno studio.

Lo studio condotto dall’Università della California – San Francisco (UCSF) rivela che le persone LGB hanno molte più probabilità degli eterosessuali di contrarre l’emicrania.
La ricerca statunitense pubblicata anche sul Journal of the American Medical Association Neurology, mostra come l’orientamento sessuale sia un fattore di rischio per il mal di testa doloroso e invalidante.
Quasi un terzo delle persone LGB che ha preso parte al sondaggio soffre di emicrania.
Il 58% in più rispetto ai partecipanti eterosessuali.


Nel complesso, secondo i centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie, più di una persona su sei negli Stati Uniti soffre di emicrania.

Un forte mal di testa dovuto all’emicrania è il motivo più comune per una visita al pronto soccorso.
Questa patologia può essere accompagnata da sensibilità alla luce, ai suoni e può portare visione offuscata, nausea e vomito.
I ricercatori fanno sapere che il risultato del loro studio, mostra come gli americani LGB siano a maggior rischio di emicrania.
Non si riescono, comunque, ad individuare i motivi certi di tale riscontro.

Gli episodi discriminatori, l’omofobia e i pregiudizi possono essere riconducibili all’emicrania che attacca le persone arcobaleno?

L’emicrania si manifesta di più nelle persone lesbiche, gay e bisessuali.
Ecco cosa dice uno studio

L’emicrania è una patologia neurologica cronica che sembrerebbe manifestarsi più frequentemente nelle persone lesbiche, gay e bisessuali.

Lesbiche-gay-bisessuali-sono-più-affetti-da-emicrania-lo-rivela-uno-studio-americano-gaypressL’ autore principale dello studio, il dottor Jason Nagata, assistente professore di pediatria presso l‘UCSF e della Fondazione Thomson Reuters, sostiene quanto segue:
Potrebbe esserci un tasso più elevato di emicranie nelle persone LGB a causa di discriminazione, stigma o pregiudizio che possono portare a stress e innescare un’emicrania.
I medici dovrebbero essere consapevoli che le emicranie sono abbastanza comuni nelle persone LGB e valutare i sintomi di tale patologia.
Le persone lesbiche, gay e bisessuali possono essere maggiormente a rischio di emicrania anche a causa delle barriere nel ricevere assistenza sanitaria“.

Secondo i dati più recenti del Federal Bureau of Investigation degli Stati Uniti, I crimini d’odio contro le persone LGBTQ+ sono leggermente aumentati negli ultimi anni.
Dal 2014 al 2017, negli Stati Uniti, si contano 1.130 crimini denunciati.
Tutti basati sull’orientamento sessuale e la maggior parte riguardano gli uomini gay.


In Italia, invece, dal 4 maggio 2020 in poi, si contano addirittura 3.5 casi
registrati per settimana. 

Quasi 10.000 persone e under 50 soffrono di emicrania

L’emicrania si manifesta di più nelle persone lesbiche, gay e bisessuali under 50.

Questo studio dimostra che quasi 10.000 americani, di età compresa tra 31 e 42 anni, dal 2016 al 2018 soffre di tale patologia.
Altre ricerche fanno notare la disparità nella prevalenza dell’emicrania per sesso, etnia e stato socioeconomico.
Secondo la Migraine Research Foundation, un’organizzazione no profit con sede negli Stati Uniti che ricerca trattamenti per l’emicrania, dichiara che ben l’85% degli americani che soffrono di emicrania sono donne.
Per la National Headache Foundation, un’organizzazione no profit con sede negli Stati Uniti, l’emicrania sembra essere più comune tra i neri americani e gli americani con uno status socioeconomico inferiore.
Questo, infatti, sembrerebbe aumentare la consapevolezza sul motivo del mal di testa e sul dolore emicranico.
Le emicranie possono essere invalidanti e comportare la perdita del lavoro a causa delle frequenti visite mediche.

Ringraziamo il reportage di Matthew Lavietes, l’editing di Ellen Wulfhorst.
E diamo credito alla Thomson Reuters Foundation, il braccio caritatevole di Thomson Reuters, che si occupa della vita di persone in tutto il mondo che lottano per vivere liberamente o in modo equo. http://news.trust .org.org)

 

Simone D’Avolio