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Corea del Sud: “Marry Queer” e “Man’s Romance”

Come sta reagendo la Corea del Sud alla prima coppia gay nei reality show “Marry Queer” e “Man’s Romance”? Sembrerebbe abbastanza bene. Nella Corea del Sud non ci sono protezioni per le coppie LGBTQIA+. Manca anche la giusta informazione, visibilità ed accettazione. Perciò questo è un evento da non dimenticare: vediamolo insieme.

Corea del Sud: cos’è successo?

Nello scorso anno è apparso il primo reality show coreano di dating LGBTQIA+, “Man’s Romance“, firmato Wavve. Ecco sugli schermi uomini omosessuali alla ricerca dell’amore, trasferendosi insieme in una casa comune. Essendo il primo nel suo genere, ha attirato moltissimi spettatori. In più, a concorrenti rivelati, con le loro emozioni a nudo, i cuori di molti si sono scaldati.

La reazione del pubblico

Dopo il primo episodio, i social hanno rivelato commenti positivi: “Sono molto carini”, “Sembra che il mondo sia cambiato molto” e “Questo è un nuovo programma televisivo”. Ma sono arrivati anche i commenti negativi: “Non so cosa pensare di questo”, “Che tipo di spettacolo è questo?” e “Questa è davvero la fine di un’era”. Eppure, “Man’s Romance” è stato il programma che ha aumentato di più il numero di nuovi abbonati a pagamento nella prima settimana di uscita.

Ma non finisce qui per i programmi di Wavve

Diversi genitori hanno espresso preoccupazione contro lo spettacolo “Man’s Romance”. Per loro “è una cattiva influenza sui bambini”. A questo proposito, la produzione del reality show ha dichiarato: “Comprendiamo appieno le vostre preoccupazioni. Ci possono essere opinioni diverse sulla comunità LGBTQIA+, ma per rispettare e comprendere la diversità, chiediamo la vostra comprensione e ci concentreremo sul mostrare la vita di questi individui così come sono. Parallelamente, c’è molta divisione in Corea del Sud quando si tratta dei primi programmi LGBTQIA+ friendly che vanno in onda su Wavve.

Wavve non si arrende, risponde con Marry Queer

La Wavve ha seguito le orme di “Man’s Romance” con un secondo programma, “Marry Queer“. Qui, diverse coppie queer già formatesi dietro gli schermi parlano di sé e delle preoccupazioni per il matrimonio. Più importante, sono arrivati sugli schermi persone transgender, lesbiche e gay. La Wavve chiaramente sta facendo di tutto per mostrare nuove prospettive sui diversi tipi di amore. Per loro è fondamentale mostrare alle persone le diverse forme di amore che esistono in Corea.

 

In Corea del Sud aumentano i supporter

Questo cambio di rotta ha anche una sua storia. Parliamo della 23ª Parata Queer di Seoul, precedentemente proibita nel 2015. Ebbene sì, il 18 Luglio la parata è tornata per le strade coreane dopo tre anni di stop post COVID-19. Migliaia di colori hanno investito la città, assieme a tutte le persone riunitesi per festeggiare. Nonostante la pioggia, ben 130.000 alleati e membri LGBTQIA+ hanno marciato per i diritti della comunità.

 

Sfortunatamente anche gli oppositori

Al fianco dei manifestanti, ecco i soliti oppositori dei pari diritti umani. Alla parata hanno partecipato diversi gruppi cristiani e conservatori contro il festival queer. In più, 15.000 dei presenti hanno criticato il sindaco Oh Se Hoon per averlo svolto a Seoul Plaza.

La Corea del Sud è forte. Molti K-POP Idol ne parlano sui social e sui loro palchi. E, finalmente, compare un pizzico di normalità nella televisione coreana. Che sia il primo passo verso un percorso di accoglienza, accettazione e libertà di essere sé stessi.

 

Aeden Russo

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