Una coppia di donne non può, secondo la cassazione, registrare il figlio all’anagrafe con entrambe le figure come mamma.
Come viene riportato anche da “Gaypost.it“, la Cassazione ha negato la possibilità di iscrivere all’anagrafe un bimbo con due mamme.
Dopo le sentenze di primo e di secondo grado che sembravano andare nel senso opposto, la Corte di Cassazione ha ribaltato la situazione.
Un po’ come Alessandro Borghese per intenderci.
La causa portata avanti dal gruppo legale dell’associazione “Famiglie Arcobaleno” è stata respinta.
Sebbene il Tribunale di Pistoia e la Corte d’Appello di Firenze avessero definito legittimo l’atto di nascita con due mamme, per la Corte di Cassazione non è così.
L’attuale legge n. 40 sulla fecondazione eterologa, infatti, è limitata alle coppie di sesso diverso.
Secondo la Corte di Cassazione, inoltre, non è discriminatorio impedire ad una coppia di donne di diventare mamme.
Ed effettivamente, questa legge, così come è scritta, è sufficiente per la Cassazione per non approvare la richiesta avanzata.
Coppia di donne concepisce bambino all’estero
ma la Cassazione non permette di iscriverlo all’anagrafe italiana con due mamme
Una coppia di donne non può riconoscere il proprio bambino all’anagrafe con entrambe le figure come mamma, anche se è stato concepito regolarmente all’estero.
In altri paesi europei, infatti, le tecniche di procreazione medicalmente assistita sono legittime per le coppie dello stesso sesso.
Questo però, non è sufficiente per permettere alle due mamme di registrare il bambino all’anagrafe con entrambe come genitori.
Secondo la Cassazione, in particolare, due donne possono concepire un figlio all’estero, ma il bambino deve anche essere partorito all’estero.
Si, avete capito bene!
Se una coppia omosessuale concepisce il bambino all’estero e lo fa partorire fuori dai confini italiani, può essere registrato all’anagrafe anche se ha i genitori dello stesso sesso.
Diversamente, se il bambino viene concepito all’estero, ma nasce in Italia, non possono essere riconosciuti entrambi come genitori.
Capiamo che in questo momento di difficoltà ci sono molte situazioni a cui pensare.
Tuttavia, ci sembra opportuno che questa legge venga rivista quanto prima.
È surreale che nel 2020, in un paese che si dichiara civile, ci sia ancora qualche cavillo che impedisce a due donne o due uomini di essere madri o padri a tutti gli effetti.
Simone D’Avolio
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