Questa vicenda ha, a dir poco, dell’assurdo. Tutto accade qualche giorno fa quando Alberto Pugilato posta sui social una foto con suo figlio di appena tre mesi e la scritta: “Felicità e orgoglio”. Foto alla quale Caravaca successivamente commenterà con delle offese molto pesanti e che qui non vogliamo riportare per intero. Esse riguardavano atti sessuali che il bambino avrebbe dovuto compiere – a detta del comico – nei confronti di “cazzi negri”.
Alberto Pugilato non ci sta. Va ad uno degli spettacoli di questo comico ed è in cerca solo di “vendetta”.
All’inizio Alberto si avvicina al palco, Caravaca prima lo apostrofa con un “chi sei?” e poi comincia a capire la malparata e prova supplicarlo con un “amico”. L’altro risponde “uomo”, come a metterlo in guardia, e lo colpisce con uno schiaffone che lo precipita in un angolino. Vista anche la differenza fisica tra i due, Alberto sembra volersi contenere senza infierire. Al resto dei presenti spiega: “Questo è a causa dei commenti pedofili che ha fatto su mio figlio”. A Caravaca si rivolge dandogli della “spazzatura” e chiedendogli: “E adesso? Dimmi, dimmelo in faccia”.
Si alza qualcun altro dal pubblico e Alberto si mette una mano sul cuore: “Chiedo scusa. Sono solo un padre che difende i suoi figli. Ha fatto commenti sessualizzanti su mio figlio di tre mesi. E questo ha le sue conseguenze”. Caravaca prova a stemperare gli animi: “Possiamo parlare, amico?”. Alberto gli risponde seccamente: “No. Adesso vai pure a denunciarmi”. Poi c’è un altro scambio di battute fra i due che si conclude con un seconde e ultimo schiaffo ai danni di Caravaca.
Dopo questo episodio il comico si è scusato. Non è la prima volta che il comico fa una cosa del genere.
Jamie Caracava e il suo pessimo umorismo
Il portale spagnolo El Mundo dichiara che non è la prima volta che Caravaca si rivolge in questo modo nei confronti di bimbi piccoli. Lo stesso atteggiamento lo aveva avuto commentando la foto pubblicata da Monica Lora, deputato di Vox in Catalogna, in cui si vedeva il figlio della stessa sul passeggino con la bandiera del partito di Abascal: “Non importa quante bandiere gli metti, i tuoi figli diventeranno gay che ti piaccia o no e…”
Ora vi voglio fare riflettere un attimo su questo personaggio e su quello che ha appena affermato.
In primis, se leggete le notizie da altri giornali viene indicato fin da subito come attivista LGBT+. Che cosa c’entra? È come quando viene indicata la nazionalità di un ladro o un assassino su un quotidiano. Lo si fa per sottolineare un qualcosa di malevolo come se tutti fossero in quel modo. Non sto assolutamente e in nessun modo difendendo questo e il suo pessimo umorismo, ma piuttosto vorrei sottolineare come alcuni giornali si “divertano” a sottolineare le questioni negative appena ne viene l’occasione.
In seconda parte vi vorrei far notare che questa persona, con il vero attivismo, non c’entra proprio nulla. Un vero attivista non dichiarerebbe mai che qualcuno possa diventare gay perché tutti ben sappiamo che nessuno sceglie di esserlo.
Se fossi stato tu il padre, cosa avresti fatto?
Raph