Da non credere…
Tutto accade nell’Istituto Comprensivo di Ispirazione Cattolica “La Traccia” di Calcinate, provincia di Bergamo dove, tra le attività didattiche della Scuola Secondaria di primo grado, c’è anche un corso di Educazione sessuale e all’affettività, da più di 15 anni affidato al prof. Armando Baldissin, che affronterebbe la materia attraverso schede tratte prevalentemente dal libro “Educare all’affettività”, scritto da Baldissin stesso.
Di cosa tratta questo corso?
In queste schede didattiche l’omosessualità è definita come un disorientamento degli organi sessuali che non riescono a seguire l'”istinto”.
Inoltre, secondo Baldissin, l’omosessualità è dettata da una mancata identificazione con il modello del genitore del medesimo sesso con conseguente attaccamento infantile al genitore complementare. In poche parole, “un ragazzo si sente un maschio fallito e una ragazza, invece, una femmina non riuscita”. Gli atti omosessuali sarebbero “manifestazioni di una strategia nevrotica, con cui la persona cerca di difendersi da problemi più o meno inconsci che non è riuscito a risolvere”.
Non contento, il professore sosterrebbe le terapie riparative: “facendosi aiutare da un bravo psicologo, in alcuni casi è possibile che la pulsione omosessuale col tempo muti”.
Altro indecente capitolo è quello legato ai genitori LGBT+ che, a suo dire, produrrebbero danni incalcolabili allo sviluppo dei minori, ma addirittura sarebbero più inclini ad atti di pedofilia verso i loro figli. “Non va, poi, sottovalutato, il fatto che i figli adottati da genitori omosessuali potrebbero subire attenzioni di tipo sessuale da parte dei genitori adottivi. Le statistiche dicono che il 23% dei maschi omosessuali e il 6% delle lesbiche avevano avuto qualche contatto sessuale con minorenni”. Dati che non hanno né capo né coda!