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Restituiamo alla comunità la sua voce

Restituiamo alla comunità la sua voce, perché di silenzi ce ne sono fin troppi. Sia all’estero che nel nostro Paese la comunità LGBTQIA+ sta venendo messa alla gogna. Donne trans vittime della brutalità della polizia, rifiuti a scuola per la propria identità, lacrime per essere in vita. C’è così tanta paura, ma nessuno vuole soccorrere. Vediamo di più insieme.

Restituiamo alla comunità i propri diritti

Ricordiamoci di Bruna, pestata a Milano solo per aver alzato la voce. La sua avvocatessa ha indetto una denuncia per tortura aggravata e discriminazione razziale. Abbiamo tutti visto il video: una donna inerme vessata di colpi ingiustificati. Quei giovani universitari che hanno ripreso tutto forse neanche sanno che hanno salvato una vita. Perché sì, seppur manganellata, riempita di spray al peperoncino, Bruna è viva. Chiusa in auto per 20 agonizzanti minuti. Chiamata “frocia di merda” e “trans bastarda”. Con 5 giorni di prognosi per colpa delle percosse. Ma la sua vita non si è fermata a 41 anni. Adesso la giustizia ha bisogno di condannare questi gesti ignobili.

Non tappiamo mai più la sua voce

Ricordiamoci di ciò che è successo lo scorso anno al Liceo Cavour di Roma. Uno studente transgender, in regola con la sua Carriera Alias, è stato ammutolito dal suo docente. “Di fronte ho una donna, non un uomo”. Gay Help Line ha subito agito per segnalare la violazione al ministero dell’Istruzione, ed eventuali provvedimenti disciplinari. Umiliato in un luogo sicuro dove esprimersi liberamente, ignorando i diritti che la scuola stessa riconosce. Gesti che mietono vittime. Come Andrea, morto a 15 anni perché vittima di bullismo omofobico. Non possiamo più accettare questa violenza sistematica.

Restituiamo alla comunità la sua bellezza

Parliamo anche di Alessio Avellino, napoletano di 26 anni, che ha giurato in polizia come uomo transgender. Uno dei pochi in Italia ad avercela fatta. Il suo periodo di formazione è stata una gogna vera e propria. Considerato una donna, perché questo dicevano i suoi documenti. Con la prospettiva di giurare in gonna e tacchi. Invece si è ritrovato riconosciuto nei momenti extra-formativi, compreso quanto più era possibile. E quel giorno nel 2022 Ale -così lo chiamano-, ha giurato in pantaloni. Post lockdown, senza grandi cerimonie, ma con la divisa calzante a pennello. E da lì la gioia e l’orgoglio di essere visti.

 

Ricordiamoci anche della sua voce

La storia c’ha insegnato tante barbarie e crudeltà. E Lucy Salani le ha provate tutte, da donna transgender sopravvissuta ai campi di concentramento. E in un momento storico come questo, dove ci si sta indirizzando al genocidio della comunità trans, c’è bisogno di ricordare. Di sentire la sua voce. La voce di chi ha alzato cadaveri, lavorato a binari, è stata sparata. “La mia paura più grande? Di essere viva. Volevamo tutti morire, ma eravamo troppo vivi per poterlo fare”, questa la sua dichiarazione. E adesso ci serve la stessa “forza di volontà, la forza del domani, la forza di essere liberata”. Perché al mondo basterebbe capire che noi siamo esseri umani.

 

Cosa possiamo fare?

Per non essere complici di questo sistema fallimentare basta parlare. Discutere, portare alla luce i problemi, non dimenticando il passato. Ed è per questo che “Mi senti?“, di cui abbiamo già parlato insieme, torna a farsi sentire. Stavolta a Roma, stavolta per i giovani. Difatti, l’opera d’arte firmata Asayuna arriverà a Dominio Pubblico, un progetto di audience development e community engagement rivolto a ragazz* under 25. Perciò, se passaste per Roma, fermatevi alla X Edizione del Festival di Dominio Pubblico: OLTREVERSO – Youth Fest 2023, che si terrà dal 27 Giugno al 2 Luglio al Teatro India – Teatro di Roma.

 

Di più sull’evento

Diffuso a livello urbano, regionale, nazionale ed internazionale, avrà modo di toccare nuovamente i cuori e le masse. La Direzione Artistica U25 di Dominio Pubblico ha selezionato il meglio delle iniziative pervenute da bando #NeXtLevel, ed ha arricchito l’offerta con proposte extra, scelte appositamente per alimentare la proposta culturale nei confronti del pubblico, e celebrare così al meglio la X Edizione del progetto. Quest’edizione vanta di un programma completo. Una ricca selezione di opere di teatro, musica, cinema, performance, danza, circo, arti visive e digitali per oltre 100 artist* e più di 30 eventi.

L’arte come forma politica d’espressione

Da sempre l’arte è un mezzo politico d’eccellenza, nel senso sociologico della parola. Tocca le corde di tutti, ed ha sempre qualcosa da dire, anche a chi non se ne intende. E, nel nostro clima politico attuale, “Mi senti?” agisce da tramite. È quella connessione tra le masse ed un problema sociale ben radicato. È il modo in cui un artista emergente può fare politica e portare alla luce queste discussioni contemporanee. Ma soprattutto è un modo per parlare, dialogare, confrontarsi. Perché non è facile essere sia omosessuale che di genere non conforme in Italia. E c’è bisogno che a dirlo sia un* giovane, per spianare la via a chi verrà assieme a l*i al futuro di questo Paese.

 

“Mi senti?” girerà ancora

E se non vi fosse possibile, c’è un altro momento in cui potete vedere dal vivo quest’opera. Difatti, “Mi senti?” è stata ulteriormente selezionata per un altro evento internazionale. È giunta voce che sia stata scelta da un’altra giuria per prendere parte alla mostra collettiva che si terrà il prossimo mese nella prestigiosa location di Palazzo Fani a Tuscania. Ebbene, per i 100 Artisti a Palazzo Fani sarà visionabile insieme a tante altre eccellenze dal 15 Luglio al 23 Luglio. Indetto dall’ACTAS, Associazione Culturale Turismo Arte e Spettacolo di Tuscania, è alla sua quarta collettiva nazionale. “Mi senti?” vi aspetta nella dimora nobiliare cinquecentesca del centro storico della città.

Perciò, siate artefici di un destino migliore per la comunità LGBTQIA+. Facendone parte o meno, è agendo e dialogando che questo nostro Paese potrà progredire. Abbiamo i modi, abbiamo i mezzi, ci serve solo un fronte unito. Perché non c’è niente di sbagliato a chiedere pari diritti.

 

Aeden Russo

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