images3.jpg“Incredibile” partecipazione di Fassino al congresso nazionale Arcigay, conclusosi ieri a Milano. Per la ennesima volta ha esordito definendo l’omosessualità una libera scelta. I congressisti questa volta non lo hanno perdonato e lo hanno contestato sonoramente. Poi il segretario del partito dei Ds (partito recentemente, precocemente e tristemente scomparso) ha definito “i Dico una soluzione equilibrata”; affermazione coraggiosa e temeraria, o meglio dichiarazione quantomeno scellerata se fatta ad un congresso intitolato: “siamo famiglie:pari dignità-pari diritti”.
Pronuncia gay con la “a”, percepisce le perplessità della sala ma non ne comprende la ragione. Fassino non sa neanche pronunciare correttamente la parola gay, figuriamoci se può riuscire a comprendere le nostre istanze pensa la platea.
Infine, il fautore del Partito Democratico, invita al dialogo con i cattolici e all’ascolto; a questo punto lo scrittore Alessandro Golinelli sbotta: ”Ascolto? Da mesi ascoltiamo solo insulti”. Piero Fassino,completamente estraniato, non comprende quello che sta succedendo, lascia la sala congressi come la protagonista di “viale del tramonto” tra telecamere e giornalisti, per un solo istante come una “diva” acclamata di un tempo.