La Regione Campania non sarà presente sabato a Roma al Family day con una sua rappresentanza istituzionale. Il Consiglio regionale che si sarebbe dovuto esprimere sui due ordini del giorno, presentati da An e Udeur, che impegnavano il Consiglio ad essere presente in piazza con una propria rappresentanza, non ha votato. L’appello ad una soluzione unitaria lanciato dal governatore Antonio Bassolino non è stato raccolto e la maggioranza ha tenuto la parola fino allo scadere del tempo. La discussione, infatti, grazie a qualche intervento volutamente logorroico, si è protratta fino al termine fissato delle 19 e l’assemblea è stata sciolta prima che si potesse giungere al voto. La successiva conferenza dei capigruppo convocata per discutere un eventuale proseguimento è andata deserta (all’appuntamento si sono presentati solo Nocera (Prc) e Errico (Udeur). “La conferenza dei capigruppo è stata disertata — dice a fine assemblea il presidente del Consiglio Sandra Lonardo - contravvenendo così ad una prassi. Ne prendo atto, mi spiace perché si sarebbe potuta concludere la seduta in tranquillità”. Lonardo ha comunque confermato la propria partecipazione alla manifestazione a titolo personale. “La soluzione possibile era quella di un ordine del giorno unitario - dice Bassolino - ma non è stato possibile. Penso che ogni voto non unitario avrebbe diviso il Consiglio e quello che era da evitare era la divisione dell’istituzione. Non aveva senso andare a Roma con un voto di maggioranza e un’istituzione spaccata”.
Dall’opposizione il capogruppo di An, Franco D’Ercole, parla di maggioranza scorretta: “Abbiamo consentito il voto sulle delibere fuori bilancio perché c’era l’impegno a votare poi gli ordini del giorno. E’ paradossale, la maggioranza ha fatto ostruzionismo contro se stessa pur di non far emergere la spaccatura con l’Udeur.”.

10-05-2007 il denaro.it