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A Milano affitto negato a coppia di lesbiche (il messaggio)

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A Milano affitto negato a coppia di lesbiche. È questo quello che è successo a Chiara e Federica.

Non si arrestano gli episodi di omofobia in questo 2020.
Da quelli gravi a quelli meno violenti, ma forse ancora più subdoli e meschini.
Qualche settimana fa vi abbiamo raccontato l’episodio accaduto a Bologna, dove un ragazzo omosessuale non ha potuto adottare un cane per via dei suoi gusti sessuali.
Questa volta, invece, tocca a due fidanzate.
La loro colpa? Essere lesbiche.

Siamo stati mesi chiusi in casa, dovevamo uscirne migliori e, invece, siamo peggiorati diventando più cattivi di prima.
Chiara e Federica sono due ragazze di origine foggiana che stanno insieme da tempo.
La prima ha 25 anni ed è una operatrice socio sanitaria (si, proprio quella categoria che nei mesi di marzo e aprile avete osannato e che ora, invece, trattate così).
La seconda, compagna della sanitaria, ha 30 anni ed è un studentessa.
Da un po’ di anni vivono a Piacenza e per motivi di lavoro e studio, da settembre, si devono trasferire nel capoluogo di regione lombardo.

Dopo settimane a cercare una casa all’ombra della madonnina, finalmente la trovano e anche vicino alla metro!
O meglio, l’avrebbero trovata se solo fossero state una coppia eterosessuale.

A Milano, piuttosto che affittare ad una coppia di lesbiche, ci si inventa che non è più disponibile e si ripubblica l’annuncio

 

Coppia di lesbiche beffate a Milano. Negato a loro l’affitto di una casa. Prima c’è e poi, “misteriosamente”, non è più affittabile.

Coppia-di-lesbiche-non-può-prendere-in-affitto-casa-a-Milano-gli-eterosessuali-hanno-il-prezzo-trattabileChiara e Federica hanno raccontato questa triste vicenda al “milanotoday.it”, precisando che quando hanno risposto all’annuncio, hanno dichiarato subito di essere una coppia dello stesso sesso.
Sono partite da Piacenza alla volta di Milano per vedere la casa che credevano sarebbe diventata, di lì a poco, il loro nido.
Inizialmente, come raccontano le ragazze, la donna e suo padre si sono dimostrati gentili e alla mano.
Dopo aver preso visione della casa e aver specificato di averne urgentemente bisogno, sono tornate nel capoluogo di provincia emiliano.

La sera stessa hanno chiamato la proprietaria di casa, per confermare che avrebbero preso l’abitazione in affitto e qui, la donna, riserva loro un brutto “scherzetto”.
La gentilezza svanisce e con nonchalance dice a Chiara e Federica che la casa sarebbe stata affittata ad una sua amica.
La coppia si è insospettita, perché di questa “misteriosa amica della donna” non ne avevano sentito parlare prima.
Anzi…proprio la proprietaria e il padre, avevano detto alle ragazze che si sarebbero potute trasferire immediatamente dal momento che la casa era già disponibile.

E allora che cosa è cambiato? Perché adesso questa casa sembrerebbe essere già assegnata a qualcun altro?

Casa occupata per le coppie lgbtq+, ma libera per quelle etero

Chiara e Federica sono una coppia di lesbiche alla quale è stato negato l’affitto di una casa a Milano, per via del loro orientamento sessuale.

Le due ragazze, ovviamente, si sono insospettite e così hanno chiesto ad una loro amica di chiamare i due proprietari.
A che pro? Semplice: capire se la casa fosse realmente già stata affittata o se il problema era un altro.
Francesca, amica della coppia, alza la cornetta e la casa la aspetta!
Eh sì, cari lettori…appena l’amica ha chiamato la donna fingendo di aver bisogno dell’appartaento e specificando di essere in coppia con un ragazzo, magicamente, la casa, è riapparsa.
E pensate un po’…il prezzo era addirittura trattabile!
Ma come: non era già stata affittata?
Volete vedere che il problema è l’orientamento sessuale di Chiara e Federica?

Appresa la triste notizia, le ragazze, hanno deciso di chiamare la proprietaria di casa per chiedere spiegazioni del suo comportamento.
Inizialmente, ha continuato con la farsa dell’amica, quando Chiara le ha fatto notare che sapeva che la casa era libera, la donna “coraggiosa”, ha riattaccato il telefono in faccia per poi bloccarla.
La venticinquenne non si è data per vinta e ha provato comunque a contattarla per chiudere la questione in maniera adulta e civile, proprio come si legge nel messaggio che trovate di seguito, ma niente.
La donna non le ha mai risposto e l’annuncio della casa è online ancora tuttora.

Questo gesto ci fa capire quanto in Italia ci sia ancora tanto da fare prima di parlare di uguaglianza tra tutte le persone.

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Simone D’Avolio