Nella giornata di ieri è stato presentato il primo ‘Partito Gay LGBT+ – Solidale, Ambientalista e liberale’ per i diritti LGBT+ e non solo.
La nascita di questo nuovo movimento è avvenuta con una conferenza stampa, in una delle aule di Montecitorio e alle quali hanno preso parte diverse testate e media online, tra i quali noi.
Il progetto è stato lanciato dall’attivista Fabrizio Marrazzo, già portavoce di ‘Gay Center’ e fondatore di ‘Gay Help Line – 800 713 713’. Numero verde che aiuta le persone della comunità arcobaleno che sono bersagliate da odio, omofobia e discriminazioni.
Proprio dall’omofobia e dalle discriminazioni è voluto partire il discorso di Fabrizio Marrazzo.
In questo periodo storico così difficile, infatti, le persone lesbiche, gay, bisex e trans non possono delegare istanze a terzi e stare in silenzio.
Marrazzo, insieme a Claudia Toscano, attivista di AGEDO (associazione di genitori parenti ed amici di lgbt) e Vittorio Tarquini, giovane attivista trans, ha voluto specificare alcuni punti fondamentali del nuovo partito.
La scelta di dare vita a questo partito nasce dalla necessità di dare voce a quasi il 13% della popolazione LGBT+ italiana.
Molte persone arcobaleno, infatti, non si sentono rappresentate dalla classe politica attuale.
La maggioranza non ha cancellato, alla Camera, l’articolo ‘salva omofobi’ avanzato dal centro-destra, pur avendo i numeri per poterlo fare.
L’opposizione, invece, sappiamo che visione ha sul popolo LGBT+.
Per questo motivo, tale movimento politico, nasce per dare una soluzione in più e per dare voce alle persone che si sentono lasciate sole.
Per la prima volta la comunità lgbt+ si potrà pesare. Il partito punta a vincere e se anche non sarà così, sarà decisivo nei ballottaggi.
I futuri sindaci, infatti, dovranno tenere conto delle loro istanze.
Partito gay solidale, ambientalista e liberale vuole migliorare il DDL sull’omotransfobia
Una battaglia che vorrà affrontare il ‘Partito Gay LGBT+ – Solidale, Ambientalista e liberale’ è inerente al DDL sull’omotransfobia.
La legge così come è stata presentata al ‘Senato’ e come è stata approvata alla ‘Camera’ fa acqua da molte parti.
A scuola non si potrà insegnare agli alunni il rispetto verso le ‘diversità’ e nemmeno che discriminare e odiare qualcuno in base al suo orientamento o genere sessuale è sbagliato.
Le persone potranno dire che i gay sono malati e le donne sono inferiori in quanto tali.
Due frasi che nel 2020 e in un paese che si dichiara civile non si possono più tollerare.
Nel DDL sull’omotransfobia, inoltre, vengono lasciate indietro le persone disabili e il bullismo, che in Italia dilaga, viene spesso lasciato nel dimenticatoio.
Un altro aspetto da tenere in considerazione è che in questo periodo di emergenza e pandemia causata dal Covid-19, le persone lgbt+ (lesbiche gay bisex e trans) non possono più delegare le loro istanze a terzi.
Allo stesso tempo, inoltre, si può essere una forza propositiva per il Paese.
L’ONU, infatti, ha affermato che la comunità rainbow sarà tra quelle più colpite dalla crisi economica causata dal Coronavirus, perché di fatto non esistono tutele idonee per i singoli studenti, lavoratori, autonomi, imprenditori, disoccupati, pensionati, né per le famiglie Arcobaleno.
Altre idee e considerazioni del nuovo partito
Marrazzo, inoltre, ha aggiunto che nella manovra 2021 sono previsti incentivi per l’assunzione di giovani e donne.
Le persone trans, però, ne sono rimaste fuori. Perché?
Quando a aprile ci si poteva vedere solo con i congiunti, di primo impatto, nel Dpcm emanato, furono lasciati fuori i successivamente chiamati ‘affetti stabili’.
Perché si arriva sempre dopo e solo quando qualcuno fa notare che ci sono persone che vengono lasciate costantemente indietro?
Il partito si intende solidale perché non è inteso come assistenzialismo, ma come sostegno per ripartire senza lasciare indietro nessuno.
Si definisce ambientalista, perché impresa e lavoro devono progredire insieme e non contrapporsi.
E, infine, si dichiara liberale perché in tutte le famiglie nascono bambini che poi diventeranno adulti e che devono essere in grado di raggiungere i propri traguardi.
Tutto questo, ovviamente, si otterrebbe se lo Stato desse opportunità reali e uguali a tutti e non burocrazia e tasse che finiscono in sprechi, mala gestione e corruzione.
Questi sono solo alcuni dei punti cardine su cui si base il ‘Partito Gay LGBT+ – Solidale, Ambientalista e liberale’.
Ora, non ci resta che attendere di vederlo all’opera.
Simone D’Avolio
Bene, visto che secondo i sondaggi danno la destra vincente, sinistra e 5 stelle hanno fatto poco, seggi alla camera e al senato sevono. Perlomeno si è una voce autorevole da portare e denunciare al parlamento Europeo