In questi giorni si stanno svolgendo le Olimpiadi di Parigi e, come al solito, le polemiche non sono mancate. Tra quelle più note vi è il breve, ma intenso, combattimento tra la pugile italiana Angela Carini e la pugile algerina Imane Khelif. Un match durato soli 46 secondi dove la pugile Carini decide di arrendersi dopo aver subito un forte pugno dall’avversaria e aver sentito molto dolore al naso.
Le polemiche nascono ancora prima dell’incontro perché l’atleta algerina è intersessuale e l’arresa dell’italiana fa accendere ancora di più la polemica. Ma quindi Khelif è un uomo una donna ? Con chi avrebbe dovuto gareggiare?
Imane Khelif è intersessuale non è una donna trans
In Italia non c’è molta informazione su questa “condizione”, ragion per cui c’è molta confusione e si è creata una grande polemica e una vasta diffusione di fake news. Per “intersessualità” si intende una variazione naturale nei caratteri sessuali che non rientrano in maschio o femmina. Queste variazioni possono riguardare cromosomi, organi genitali esterni o organi riproduttivi interni. Alcuni condizioni non sono subito visibili alla nascita.
In questo caso, Imane Khelif, è considerata una donna iperandrogina ovvero una donna che però presenta un eccesso di androgeni (ormoni maschili), in particolare da parte delle ghiandole endocrine, surreni e ovaie. Proprio per questo non può essere considerata transgender come ha erroneamente dichiarato il presidente l’IBA (International Boxing Association) nel suo verbale. L’ amico di Putin e oligarca russo Umar Kremlev, accusa inoltre il Comitato Olimpico di mettere a rischio la vita delle atlete che la affrontano.
L’intersessualità non è una malattia né una disabilità.
Secondo le stime dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani fino all’1,7% della popolazione mondiale nasce con tratti intersessuali. Ciò significa che l’intersessualità è circa altrettanto comune quanto avere i capelli rossi, che si stima sia presente nell’1-2% della popolazione. Queste cifre possono variare a seconda delle definizioni e dei criteri utilizzati per classificare le condizioni intersessuali.
Per queste ragioni Khelif è ha tutti gli effetti una donna e deve gareggiare con le donne. I suoi livelli di testosterone sono comunque al di sotto di quelli di un uomo (se proprio bisogna cercare la polemica).
Inoltre, il rappresentante algerino presente alla riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, in risposta ad alcune dichiarazioni di un rappresentante russo circa il non superamento dell’atleta Imane Khelif del test ormonale antecedente alle Olimpiadi di Parigi 2024, ha voluto sottolineare che “la coraggiosa pugile, la signorina Imane Khelif, è nata donna, ha trascorso la sua infanzia come una ragazza e ha praticato lo sport come una donna a pieno titolo. Non posso che rimandare tutti allo stesso Comitato Olimpico Internazionale (Cio) che, con chiarezza e con la sua testimonianza, sgretola le fondazioni di ogni scetticismo sulla nostra coraggiosa eroina, nipote di donne algerine libere“.
In tutto questo Imane Khelif come ha reagito?
In un’intervista a Sntv dichiara: “Non riuscivo a controllare i miei nervi. Perché dopo il clamore mediatico e dopo la vittoria, c’era un misto di gioia e allo stesso tempo, ero molto colpita, perché onestamente, non è stata una cosa affatto facile da affrontare, ma ho Dio dalla mia parte. Basta bullismo contro gli atleti, ha effetti enormi, può distruggere le persone”
Inoltre, senza troppi giri di parole, parlando dell’avversaria dichiara: “la pugile italiana mi conosce bene da anni, perché mi sono spesso recata in Italia ad allenarmi come membro della squadra nazionale. Mi sono allenata con lei e con gli allenatori, che mi conoscono da quando ero più giovane. Hanno usato questa campagna diffamatoria per cercare di indebolirmi“. Insomma, un attacco anche alla Nazionale di pugilato oltre che alla sua avversaria che avrebbe cavalcato l’onda delle polemiche sulla partecipazione dell’algerina ai Giochi Olimpici.
Era quindi tutto organizzato ?
Raph