L’ Università di Shanghai in Cina pare che voglia un elenco degli studenti gay di tutti i college per stilare una lista e conoscere lo stato mentale di quest’ultimi. Una notizia che ha allarmato la comunità LGBT+ dello Stato asiatico. Questa vicenda ha dell’ inquietante e tende a reprimere e a discriminare ancora di più la comunità arcobaleno in questione.
Come sappiamo, infatti, nel Paese del ‘Sol Levante’ la comunità LGBT+ universitaria era molto attiva. Negli ultimi anni, però, è stata sempre più emarginata. L’anno scorso, addirittura, è stata annunciata la chiusura dello Shanghai Pride che, fino a quel momento, è stata l’unica grande manifestazione dell’orgoglio LGBT+.
Perché l’Università di Shanghai vuole lista di studenti gay
Gaypress.it apprende dal ‘The Guardian‘ che l’Università di Shanghai vorrebbe una lista degli studenti gay di tutti i college per conoscere lo stato mentale di quest’ultimi. Inoltre, pare che si voglia proprio indagare e ricercare gli studenti LGBT+. L’obiettivo sembra essere quello di avere informazioni psicologiche, che si voglia conoscere la loro posizione politica e i loro contatti sociali. Infine, conoscere altre informazioni non precisate che, per loro, sembrano essere rilevanti.
Questa vicenda, che ha allarmato e messo in apprensione la comunità arcobaleno della Cina, è stata anche denunciata sui Social tra i quali Twitter. Di seguito, infatti, troverete il post con la direttiva nel quale l’Università di Shanghai comunica di voler ricercare e indagare sugli studenti LGBT+ di tutti i college.
"Relevant reqs" part esp concerning. This Jan article is eg of how uni admin look at LGBT students. Calls for student cadres to collect info on LGBT students & for guidance counselors to "help" "non-biologically gay students" "form the correct perspectives on love & marriage." https://t.co/n09dTuWxBX pic.twitter.com/6Gb9125dWo
— Darius Longarino ??? (@DariusLongarino) August 26, 2021
L’Università cinese in questione non ha risposto alle richieste del The Guardian di commentare. Dopo qualche ora, però, il post è sparito dai vari Social Media. La paura è che queste informazioni possano essere usate contro gli studenti identificati. Le autorità cinesi di recente, infatti, hanno preso di mira gruppi di femministe. Inoltre, è risaputo che nello Stato vige un clima di intolleranza nei confronti delle minoranze sessuali.
Simone D’Avolio