Transessuale brasiliana minacciata e picchiata dai Carabinieri di Piacenza, attualmente indagati per abusi, spaccio e orge.
Sono diversi giorni che sui Social e in televisione non si fa altro che parlare di quello che è accaduto nella caserma di Levante nel capoluogo di provincia emiliano.
Decine di persone, per questo motivo, hanno chiesto di essere interrogate per riferire altri episodi avvenuti all’esterno e all’interno delle mura di Via Caccialupo.
Tra queste spunta il nome di una trans brasiliana di quarantotto anni vittima di violenze e abusi.
Come viene riportato dal sito “Lastampa.it”, infatti, Carla (nome di fantasia) ha richiesto tramite l’avvocato di essere ascoltata come persona offesa.
Da tempo vive a Piacenza, una vita sulla strada, un fisico debilitato soprattutto dall’AIDS tanto da arrivare a pesare appena 35 chili e informatrice delle forze dell’ordine sul mondo dello spaccio da oltre 10 anni.
Questa è quello che sappiamo sulla transessuale che più volte sembrerebbe essere stata aggredita e pestata con violenza da alcuni pusher usciti dal carcere, che la ritenevano responsabile del loro arresto.
Non solo gli spacciatori hanno ripetutamente picchiato la povera “Carla”.
Secondo il suo racconto, infatti, sembrerebbe che più di una volta i carabinieri di Piacenza indagati l’avessero prima minacciata di rispedirla nel suo paese e poi, non contenti, l’abbiano spinta e picchiata fino a farla cadere a terra e costretta ad avere rapporti sessuali.
Come possono delle persone che dovrebbero difendere i più deboli, arrestare i colpevoli ed essere dalla parte della giustizia arrivare a tanto?
Ah già…magari picchiare una trans è “libertà d’opinione”, giusto! ?
Transessuale minacciata e picchiata dai Carabinieri di Piacenza
“Se non collabori, in un modo o nell’altro ti frego e ti rimando in Brasile”
La transessuale minacciata e picchiata dai Carabinieri è stata vittima anche di ricatti che sono avvenuti da del maresciallo Marco Orlando.
“È iniziato tutto due anni fa e siamo andati avanti fino alla scorsa estate.
Grazie alla mia amica trans Nikita ho partecipato ad almeno quattro festini hard dentro la stazione di via Caccialupo” racconta la trans prima di continuare.
“Con molta discrezione, insieme ad altre prostitute, entravamo uno alla volta, di notte.
Entravamo e i carabinieri ci sequestravano i cellulari per evitare di fare foto o video.
A fornirci la droga era il maresciallo Orlando. La tirava fuori e la metteva su un piatto.
Tutti pippavamo cocaina. Mi ricordo che c’era un sacchetto con almeno mezzo chilo di roba”.
Già così potrebbe bastare e invece no. “Carla” va avanti e svela altri agghiaccianti particolari.
“Mi trattavano come la regina di Monaco, avevano un debole per me che batto da 20 anni. Il maresciallo e gli altri carabinieri erano dei depravati. Facevamo sesso di gruppo a go-go, fantasie erotiche molto spinte e cocaina senza fine.
Andavamo avanti tutta la notte fino alle prime luci dell’alba e per pagarci ci lasciavano prendere tutta la cocaina che volevamo dal sacchetto”.
No caro lettore…non è finito il triste racconto, sta per continuare.
“Una volta mi hanno fatto un dispetto e portato in giro tutta la notte per trovare i trafficanti.
Quando siamo tornati in caserma mi hanno minacciata e spinta fino a cadere per terra.
Anche un’altra trans, Flavia, pure lei è stata picchiata dai carabinieri.
Molte di noi sono state minacciate se non facevano quel che dicevano loro.
Ora qualcuno mi ascolterà. Mi hanno massacrata di botte, tante volte mi sono ritrovata in strada con la testa spaccata”.
Queste sono alcune delle frasi che “Carla” ha rilasciato e che altri Media, come noi, hanno riportato.
Oltre ad abbracciarla virtualmente, abbiamo il dubbio che la sua testimonianza non varrà quanto le altre.
Siccome è transessuale potrebbe essere considerata di serie b. Il sistema italiano ha già dimostrato di esserne capace e di usare due pesi e due misure.
Sapete…gli altri hanno “libertà di opinione”, le persone LGBTQ, invece, non hanno libertà di esprimersi.
Simone D’Avolio
Buongiorno.
Scusate, ma leggere il titolo utilizzando l’aggettivo “transessuale” come sostantivo fa orrore. Innazitutto perché non si dice più transessuale ma transgender. E poi perché avreste dovuto scrivere “donna transgender” o “persona transgender”.
Inoltre leggere “fisico debilitato soprattutto dall’AIDS”, proprio no, non si può. Innanzitutto perché tale informazioni è un dato sensibile e quindi privato (alla faccia del diritto alla privacy). E poi perché non aggiunge nulla ai fatti descritti. Quindi vi chiedo qual è il senso di aggiungere questa informazione.
Inoltre c’è ancora troppa confusione su HIV e AIDS. Siamo sicuri che la persona trans di cui si parla sia in condizione di AIDS conclamato (cosa di cui sinceramente dubito) e non di sieropositività?
Riguardo HIV e AIDS si sta facendo da anni campagna di sensibilizzazione e informazione corretta. Gradirei che un sito come il vostro, che si occupa della comunità LGBT+, i suoi diritti ecc., usasse la terminologia corretta.
Grazie