13enne si rifiuta di salire la scala arcobaleno e si arrampica sulla ringhiera mettendosi in pericolo

Questa vicenda è a dir poco assurda se ci si pensa. In tutti i sensi. Tutto questo ha inizio il 10 febbraio quando uno studente della scuola media “Agli Angeli” di Verona si rifiuta di salire una “scala Arcobaleno” dipinta nella struttura per la Giornata contro l’omofobia.

Pur non salirci, lo studente, dicendosi contro alla comunità LGBT+, si arrampica sulla ringhiera. A causa di questo pericoloso comportamento (e non per altri motivi specificherà poi la scuola) gli verrà data al ragazzo una nota disciplinare.

Lega contro le “ideologie gender” nelle scuole

L’avvenimento ha preso una piega nazionale quando il deputato leghista Rossano Sasso ha denunciato il caso, accusando la scuola di aver punito lo studente per motivi ideologici.

Secondo i genitori del ragazzo la punizione è stata “inaccettabile” e hanno chiesto l’intervento del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Altri esponenti della Lega hanno denunciato la “strumentalizzazione” dell’episodio, sostenendo che nelle scuole non dovrebbero entrare ideologie. Dall’altra parte, l’assessore ai diritti civili di Verona, Jacopo Buffolo, ha difeso l’operato della scuola parlando di una narrazione “costruita” intorno a un episodio ordinario.

Conclusioni sulla vicenda dello studente 13enne

Questo banale avvenimento ha creato un boom mediatico inutile. Si è visto come una piccolezza del genere (rispetto ad altre cose più gravi come le aggressioni omotransfobiche) possa distogliere l’attenzione su avvenimento più gravi e seri.

Non so se molti ci hanno fatto caso o è solo una sensazione mia. Mi sembra che pur di non parlare del problema più grosso, come la discriminazione, ci si attacca alla parolina, all’asterisco sbagliato, alla bandierina in meno o alla panchina in più. Sto scrivendo che molte notizie importanti e più rilevanti non fanno notizia, eppure ci sono.

Secondo il rapporto ILGA-Europe del 2024, infatti, l’Italia si classifica 36ª su 49 Paesi europei per quanto riguarda i diritti delle persone LGBT+. Inoltre, l’Italia era tra i nove sui ventisette paesi che non hanno firmato il testo Ue sui diritti LGBT+ nel Maggio 2024. Insomma, il problema è molto più grande di quello che ci vogliono fare credere.

 

 

Raph

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