Ormai lo conosciamo a memoria che se si parla di “Pro Vita e Famiglia” abbiamo sempre i soliti brodi (no all’aborto, lobby gay, politicamente corrotto e bla bla bla). Ora immaginate unire queste cose sentite e risentite e unirle al caso Vannacci: caos totale.
Pro Vita sul caso Vannacci: no alla dittatura del pensiero unico
Quello del generale Vannacci è ormai conosciuto come il libro più omotransfobico del 2023 e purtroppo è anche il più venduto dell’ultimo periodo. Un libro che vuole trattare argomenti importanti, ma in modo malsano e pericoloso. Il libro è così controverso da portare lo stesso esercito a dissociarsi e alcuni politici a far leva sulla libertà di pensiero sancita nell’Art 21 della Costituzione dicendo di voler acquistare il libro per leggerlo (Buona fortuna).
Pro Vita si è così indignata sulla decisione da aver lanciato una petizione contro i “paladini del politicamente corretto” accusando inoltre di estrapolazione e decontestualizzazione dei contenuti che non sono per nulla fraintendibili, fidatevi. Parlano persino di persecuzione politica e mediatica che ha portato il militare al sollevamento dall’incarico di Comandante dell’Istituto Geografico Militare.
Così tanto indignati da scomodare il loro presidente a dire che “Piuttosto che avviare procedimenti disciplinari nei confronti di un militare che ha espresso in un libro le sue opinioni personali, il Governo dovrebbe immediatamente attivare centinaia di procedimenti disciplinari nei confronti di tutti quegli insegnanti e dirigenti scolastici che permettono che ai nostri figli e nipoti ogni giorno nelle scuole venga propinata l’ideologia gender, non solo senza fondamento né legale né scientifico, ma addirittura dannosa come appunto quelle ideologie che inducono i ragazzi a mettere in crisi la loro identità sessuale, iniziare percorsi per il cambiamento di sesso, o li convincono circa la bontà della pratica dell’utero in affitto e di altre pratiche aberranti e criminali”.
Mi volete dire tutto ciò che caspita c’entra col dire cose almeno sensate?
Pro Vita sostiene il Generale ma si scorda cosa dice l’Articolo 3 della nostra Costituzione
Inoltre, cari miei Pro vita, vi state scordando uno dei più importanti, se non IL più importante articolo della nostra costituzione ovvero l’Art. 3:
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
Sapete chi mi ricordate tanto? l’avvocato Azzecca- garbugli de “I promessi Sposi”. Quello che sapeva le leggi, ma le utilizzava un po’ a modo suo per difendere poi chi non meritava nemmeno di essere difeso. Scommetto quello che volete che il libro non lo avete nemmeno aperto. La libertà di pensiero e di espressione è sacra e santa, ma esiste anche il diritto, nel 2023, di non sentire certe cose.
Sono stufo fino alla viscere di falsa inclusività, misoginia, omotransfobia, razzismo e xenofobia. E quel libro le contiene TUTTE!
Raph
Aggiungerei che, avendo scritto quel libro, il generale ha contravvenuto all’articolo 54 della costituzione, che recita
54. Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.
Nel propugnare idee come quelle espresse nel libro, Vannacci non ha operato né con disciplina né con onore, quindi la sua rimozione dall’incarico era come minimo atto dovuto.