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Polonia: la difficile situazione di donne e comunità LGBT+

È ormai qualche anno che dalla Polonia giungono notizie preoccupanti dal punto di vista dei diritti delle donne e della comunità LGBT+. In questo articolo ripercorriamo sinteticamente la situazione in questo paese europeo.

Polonia, difficoltà per donne e LGBT+: “Diritto e Giustizia”

Era il 2001 quando i gemelli Lech e Jaros?aw Kaczy?ski fondarono il partito cattolico di destra “Diritto e Giustizia”. Nel 2015 questo partito vinse le elezioni parlamentari polacche ed è da allora che nel paese è stata messa in atto una vera e propria demolizione dei diritti civili. Nell’ottobre del 2020 una sentenza della corte costituzionale ha di fatto cancellato il diritto all’aborto in Polonia, fatta eccezione per i casi di stupro o incesto. Si stima che ormai siano circa 100 mila le donne costrette a recarsi all’estero per abortire. Oltre a questo, il governo polacco ha anche accolto la proposta di cancellare l’educazione sessuale dalle scuole e di impedire la fecondazione in vitro.

Persecuzione della comunità LGBT+

Il clima instaurato in Polonia negli ultimi anni dal partito ultracattolico in questione è tutt’altro che clemente con le minoranze etniche e sessuali. Nel paese un centinaio di municipalità si sono dichiarate “Lgbt-Free” e gli attacchi alla comunità LGBT+ sono perpetrati da neonazisti e fanatici religiosi alla luce del sole. In quelle città è ormai diventato pericoloso esporsi pubblicamente come gay, lesbiche, bisessuali o trans*. Il partito “Diritto e Giustizia” controlla anche i principali media polacchi, dove è diventato all’ordine del giorno il paragone tra omosessualità e pedofilia, in una diffamazione tesa ad evidenziare la presunta pericolosità dell’”ideologia gender” per l’”ordine naturale delle cose”.

Il “Ripristino dell’ordine naturale”

Il partito “Diritto e Giustizia” opera fianco a fianco con la fondazione ultracattolica “Ordo iuris” (dal latino, “Ordine legale”), nata a Varsavia nel 2013. Fedelissimi al partito dei gemelli Kaczy?ski, i rappresentanti di questa fondazione occupano posizioni di rilievo nei ministeri, nel sistema giudiziario, nei media e nelle accademie polacche. Seguendo il cosiddetto manifesto per il “Ripristino dell’ordine naturale”, questa organizzazione mira a vietare aborto, contraccezione, divorzio e ogni forma di diritti per le persone non-eterosessuali o non conformi al genere. Ordo iuris ha infatti presentato una proposta di legge ad iniziativa popolare per far uscire la Polonia dalla Convenzione di Istambul, un trattato internazionale per la prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne. Nel 2019, inoltre, l’organizzazione ha annunciato di voler presentare una proposta di legge per “combattere l’alto numero di divorzi”.

Reazioni Europee e Femministe

Bruxelles e varie Ong per la tutela dei diritti umani si dicono ormai da tempo angosciati dalla situazione polacca. Si sta infatti prendendo in considerazione di applicare l’articolo 7, che sancirebbe che nel paese siano in corso gravi violazioni dei valori dell’Unione Europea, dello stato di diritto e della democrazia. Ma la Polonia ha alleati all’interno del Consiglio europeo, a partire dall’Ungheria di Orbán, ed è improbabile che queste sanzioni vengano applicate celermente.

Intanto in Polonia continuano le proteste dette “Scioperi delle donne”, capitanate da Marta Lempart, attivista irriducibile nonostante le continue minacce ed intimidazioni perpetrate dai seguaci del governo. In questi anni, infatti, centinaia di migliaia di polacchi hanno manifestato in piazza contro le misure adottate da “Diritto e Giustizia”, nonostante le molte denunce attuate con futili pretesti che tentano di soffocare queste proteste.

Un fulmine è stato scelto dagli attivisti come simbolo dell’opposizione femminista alla deriva reazionaria del paese.

 

Speriamo in una decisa reazione della comunità europea a queste violazioni dei diritti umani in Polonia, affinché il coraggio che gli attivisti stanno dimostrando contro queste leggi liberticide non venga ignorato.

 

Sara de Sio
Si ringrazia giuditta_san per le illustrazioni originali.

 

Riferimenti:

https://rep.repubblica.it/pwa/longform/2021/04/15/news/polonia_dall_aborto_ai_diritti_la_democrazia_del_governo_morawiecki-296314969/