Le Olimpiadi di Parigi potrebbero essere diverse rispetto alle altre, mostrandosi più inclusive.
Lo slogan delle Olimpiadi di Parigi per l’inclusività
Gli organizzatori svelano che lo slogan delle Olimpiadi sarà “Games wide open“, ovvero “Giochi aperti/spalancati”. L’obiettivo è quindi quello di rendere la manifestazione più inclusiva, aperta e con meno ostacoli. Ma inclusività rispetto a chi? A che cosa?
Cosa intendono per “giochi aperti” nella pratica
Come indicato direttamente dagli organizzatori, i Giochi di Parigi saranno inclusivi sotto due punti di vista nello specifico. Il primo, è quello della parità di genere. Le prime Olimpiadi a cui hanno partecipato le donne sono state proprio quelle di Parigi nel 1900. All’epoca parteciparono solo 22 atlete di genere femminile, quindi un numero decisamente inferiore rispetto agli atleti maschi.
A Parigi 2024, invece, si stima che la partecipazione maschile e quella femminile saranno pressoché identiche. Il secondo punto di vista è quello della disabilità. In particolare per i Giochi Paralimpici, a cui il comitato organizzatore punta a dare sempre più visibilità. Si parla di 300 ore di trasmissione da parte della TV francese per la copertura televisiva, 549 eventi sportivi e 3,4 milioni di biglietti in vendita. Si prospetta quindi il più grande evento paralimpico mai avuto nella storia, secondo quanto annunciato da parte del comitato organizzatore.
Potrebbe interessarti anche: Valentina Petrillo, prima atleta transgender ammessa nella categoria femminile per le paralimpiadi
Ma le persone trans?
Bello il messaggio dei “Giochi Olimpici aperti a chiunque”, ma nella pratica non è sempre così. Stiamo parlando delle persone transgender ad esempio. Il Comitato Olimpico Internazionale, infatti, nel 2021 aveva elaborato delle nuove linee guida per la partecipazione delle persone trans. Nonostante queste linee guida siano migliorative, evitando quindi di basarsi unicamente sui livelli di testosterone per gareggiare nella categoria femminile, rimangono solo delle linee guida.
Sta poi alle singole Federazioni decidere come procedere e quindi non sono vincolanti. Di conseguenza, ad esempio, la FINA (la Federazione degli sporti acquatici) a posto il divieto di far partecipare le donne trans nelle categorie femminili delle competizioni, nel caso abbiamo iniziato a prendere gli ormoni dopo i 12 anni. I Giochi Olimpici di Parigi 2024, quindi, non saranno proprio così “aperti a chiunque” come viene promosso dal comitato organizzatore.
Fonte: Paris2024.org e IlPost