Matrimoni e adozioni gay (LGBT+) devono essere riconosciuti in tutta Europa. Questa è quanto ha richiesto l’europarlamento ai 27 Stati membri.
“tutti i Paesi Ue sono tenuti a riconoscere come genitori legali gli adulti menzionati nel certificato di nascita di un bambino. Più in generale, le famiglie arcobaleno dovrebbero disporre dello stesso diritto al ricongiungimento familiare delle coppie di sesso opposto e delle loro famiglie. E, per garantire che i bambini non diventino apolidi quando le loro famiglie si spostano tra Stati membri, le famiglie dovrebbero essere trattate allo stesso modo in tutta l’Ue”
Ecco cosa ha chiesto il Parlamento europeo in una risoluzione approvata a Strasburgo. Secondo il trattato dovrebbero quindi essere riconosciute sia le adozioni da parte di coppie dello stesso sesso, sia le unioni civili arcobaleno.
Il testo è passato con 387 voti favorevoli, 161 contrari e 123 astensioni. La Lega di Matteo Salvini e Fratelli d’Italia hanno votato compatti contro la risoluzione. Mentre tra le fila del Ppe, di cui fa parte Forza Italia, si contano due voti a favore (l’ex 5 stelle Adinolfi e Dorfmann) e due astenuti (l’ex leghista Caroppo e Martusciello).
Matrimoni e adozioni gay: La situazione in Italia
La Legge n. 184 del 1983 all’articolo 6, prevede che l’adozione piena è consentita solo ai coniugi uniti in matrimonio, che nell’ordinamento italiano è consentito solo a persone di sesso diverso. Nuovi diritti sono stati riconosciuti alle coppie omosessuali con la Legge del 20 maggio 2016 n. 76 (c.d. Legge Cirinnà), che ha istituito le unioni civili omosessuali equiparandole al matrimonio, escludendo tuttavia l’applicazione delle disposizioni contenute nella legge n. 184/1983 sull’adozione.