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LGBTQIA+ in Georgia: ma quali valori volete davvero trasmettere?

LGBTQIA+ in Georgia: ma quali valori volete davvero trasmettere? Perché per adesso state lasciando che si formi una generazione di persone ignoranti, intolleranti e insofferenti. Ma vediamo di più insieme.

Legge anti-LGBTQIA+: cos’è successo

Ci riempiamo di notizie più che di parte sulla famosissima “lobby LGBTQIA+”, o anche “ideologia”, come preferite chiamarla voi di destra. Ma la realtà è soltanto una: state strappando la possibilità di vivere alla generazione di domani. Ecco che arriva la Georgia in tutta la sua ignoranza, che vuole insegnare i valori della famiglia e della protezione dei minori nel modo meno adatto. 84 voti a favore, 0 contrari, ecco che il modello russo inizia a propagarsi a macchia d’olio. Una manovra delle più spietate e senza senso, che andava avanti da circa fine Giugno con il primo via libera, dall’inizio invece con solo il disegno di legge.

Queste sono le vere visioni contro la democrazia

Per adesso la Georgia non si espone con i suoi partiti di opposizione, dopotutto la maggioranza dei voti viene da elettori di stampo conservatore. È anche vero che l’idea di considerarci una “propaganda” non è allettante, anzi andrebbe contrastata prima che vengano prese determinate posizioni. “In due o tre generazioni può avere conseguenze così dannose che nessun conquistatore è stato in grado di ottenere per secoli“, queste le parole di Mamuka Mdinaradze, presidente del partito di governo “Sogno georgiano“, sulla comunità LGBTQIA+.

La comunità LGBTQIA+ sta scomparendo

Questa legge anti-LGBTQIA+, che non ha nulla di sano e corretto, è stata lasciata indisturbata ad insidiarsi in un governo senza contraddizione alcuna. Non solo pone l’ennesima divisione dai diritti sanciti dall’Europa, ma pone le basi per la discriminazione libera. “Si tratta della classica propaganda russa, in cui il governo inventa un problema inesistente e promette di risolverlo. In Georgia ci sono molti problemi sociali che creano un ambiente sfavorevole che colpisce anche i minori”, afferma Eka Chitanava, direttore dell’Istituto per la tolleranza e la diversità. “Questa legge, da un lato, mette la comunità LGBT+, che già è il gruppo più emarginato del Paese, in una posizione ancora più vulnerabile. Dall’altro, danneggia lo stato dei diritti umani per tutti i cittadini”, ha aggiunto.

Quali sarebbero i prossimi passi?

Le nuove norme modificano l’articolo 30 della Costituzione georgiana. Sono stati vietati gli eventi di libera espressione, come i Pride e le manifestazioni pubbliche. Non si può esporre liberamente una bandiera della comunità LGBTQIA+. Film e libri “che perturbano l’innocenza dei minori” (in che modo io veramente non capisco) sono stati censurati se non aboliti. Cancellata qualsiasi possibilità di accedere a cure di affermazione di genere, o l’accesso alle coppie all’adozione. Sono stati anche cancellati dai registri i matrimoni, anche quelli fatti all’estero. Si aggiungono ai divieti l’uso di termini legati al genere nei comunicati ufficiali e nella sfera mediatica. Adesso che facciamo, mettiamo anche carcere per atti “osceni” e pena di morte? Siamo alla frutta.

Legge anti-LGBTQIA+: le conseguenze

Sapete cos’è successo in Georgia alla Giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia? Ebbene, il 17 Maggio adesso festeggia la “purezza della famiglia e del rispetto dei genitori”. Ma soprattutto la legge sancisce il riconoscimento come famiglia solo nell’unione di un uomo (“biologicamente maschio”) e di una donna (“biologicamente femmina”). Cosa c’è di puro in una famiglia che non rispetta i propri figli, li condanna, li obbliga ad essere quello che non sono? Che rispetto hanno quei genitori esclusi dal proprio Paese, che adesso per legge non hanno alcun figlio né un matrimonio a cui far testo? State ridisegnando il futuro di questa generazione all’insegna dell’odio, della violenza e dell’intolleranza.

Ma ancora i danni che si ripercuotono

Non finisce qui lo scempio che questa legge anti-LGBTQIA+ sta portando. Perché una delle modelle più famose in GeorgiaKesaria Abramidze, 37 anni e apertamente transgender – è stata uccisa. Pugnalata a morte. Non sono passate neanche un paio di settimane da questa legge che subito arrivano le conseguenze. Questo omicidio, infatti, risale al giorno dopo dall’approvazione della legge. Sottolineo nuovamente: il giorno dopo. Abramidze è stata una delle prime figure pubbliche transgender in Georgia, e avrebbe meritato molto più di questo.

Un paese anti-LGBTQIA+ porta solo più violenza e dolore

Nonostante una persona sia stata effettivamente arrestata per il suo omicidio, rimane il fatto che la situazione sta uscendo fuori controllo. Da quando il Sogno georgiano ha ripreso potere nel governo si è registrato un aumento sempre più in salita della violenza, in particolare quella sulla comunità LGBTQIA+, riferisce The Guardian. Un esempio va all’anno scorso, quando un gruppo di centinaia di oppositori ha cancellato un evento LGBTQIA+ a Tbilisi. Invece sono aumentate le manifestazioni per i diritti “tradizionali”, appoggiati dall’influenza della chiesa ortodossa georgiana.

Possiamo veramente andare avanti così?

Esiste una correlazione diretta tra l’uso dell’incitamento all’odio in politica e i crimini ispirati dall’odio. È passato quasi un anno da quando il governo del Sogno Georgiano ha utilizzato in modo aggressivo la retorica omofobica e l’ha alimentata con una massiccia propaganda“, ha affermato il Centro per la Giustizia Sociale, un gruppo per i diritti umani con sede a Tbilisi. Il capo della politica estera dell’Unione europea, Josep Borrell Fontelles, ha invitato il governo guidato da Giorgi Kobakhidze, ma soprattutto la presidente Salomé Zourabichvili, a ritirare la legge, avvertendo che diffondendo “discriminazione e stigmatizzazione” ridurrà le possibilità della Georgia di aderire all’unione.

Da parte della comunità LGBTQIA+: ci state uccidendo

Ne abbiamo parlato giusto nell’ultimo mio articolo di quando queste prese di posizione siano pericolosissime nel clima attuale. Non solo con l’aumento degli atti violenti contro la comunità LGBTQIA+, ma con tutto il resto attorno. Vogliamo veramente che delle persone muoiano per come sono, per chi amano? Vogliamo insegnare davvero ai nostri futuri figli che sono sbagliati, dei deviati, quando non hanno alcuna colpa? Ma davvero è questo quello che ci aspetta al lungo termine, uno sterminio silenzioso senza contraddizione alcuna? Ma in che modo stiamo davvero intaccando le vostre vite, ma in quale maniera vi stiamo impedendo di tornare a casa dall’alto dei vostri diritti assicurati? Io veramente non riesco a concepire tutto questo.

Ancora una volta mi trovo a concludere incredulamente una nuova settimana. Vorrei avere altre parole, ma in questo momento mi stringo la fede nella speranza di un futuro migliore.

 

Aeden Russo

Fonti: slobodenpecat.mk, euronews, Eunews