“Sai cosa si fa quando non se ne può più? Si cambia.” —Alberto Moravia
Non che agli eterosessuali la vita sorrida tutti i giorni, ma di certo noi persone Lgbt+ abbiamo una difficoltà in più nel vivere una vita appagante, serena e felice. Soprattutto chi vive in ambienti intrisi di omofobia, ogni mattina sa che dovrà affrontare un’altra giornata lottando di più rispetto agli etero. Ancora oggi, c’è chi vive in famiglie o svolge lavori in cui essere omosessuale è un tabù, un problema, una vergogna da nascondere. In questi casi, è assolutamente inutile sperare che le cose cambino da sole, come per magia. Occorre prendere una decisione, per quanto drastica e dolorosa possa essere: bisogna cambiare.
Non serve a niente rimandare, delegare o ignorare un certo tipo di problemi. Se al mattino continuiamo a svegliarci con il cuore pesante, se anche scendere dal letto ci sembra un’impresa ardua, dobbiamo ascoltare il messaggio che la nostra infelicità sta cercando in tutti i modi di inviarci: siamo come e dove non dobbiamo essere. Se continuiamo a nasconderci, non cambierà niente. E se anche facciamo coming out, se proviamo a parlare, a spiegare, ma la nostra vita in mezzo ai bigotti medievali continua a essere grigia e spaventosa, dobbiamo prendere provvedimenti: andarcene e cercare un posto migliore per noi e per il nostro futuro.
All’inizio non è difficile. Di più. Ma dopo qualche settimana, una volta trovata la giusta destinazione e la sistemazione a noi più adeguata, la vita ci premia con un caloroso “Benvenuto nella nuova versione di te, quella vera, quella felice!”. Dire addio al passato non è mai facile né piacevole, anzi. Fa male ma, se imbocchiamo la nostra strada, piano piano, un passo alla volta, senza correre ma senza neanche fermarci, possiamo raggiungere mete che non ritenevamo possibili e incontrare persone che davvero ci cambiano la vita e ce la fanno apprezzare. La scelta è solo nostra e dipende solo da noi. Come la felicità.
Quello che occorre è una sana e giusta dose di amor proprio, determinazione e lungimiranza. Se a noi persone Lgbt+ non è stato insegnato ad amarci per quello che siamo, bisogna che lo impariamo da soli, al più presto. Se ancora oggi l’ambiente in cui viviamo e le persone con cui ci relazioniamo ci fanno sentire scomodi e sbagliati nella pelle che indossiamo, non aspettiamo che siano gli altri a cambiare. Non accadrà, non di certo in tempi brevi almeno. Per questo siamo noi a dover attuare un cambiamento. Per farlo occorre agire, senza sprecare ulteriore tempo, salute ed energia.
Abbiate il coraggio di cambiare, non importa come. Non esiste un “come” che possa andar bene per tutti. Cambiate aria, cambiate città, cambiate amici. E cambierete anche voi, in meglio e in men che non si dica. Provare per credere.
Alessandro Cozzolino, life coach