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Giornata Nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo: dati preoccupanti per l’Italia

il 7 febbraio è la Giornata Nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo

Il 7 febbraio è stata istituita dal MIUR la Giornata Nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo. Una ricorrenza che è stata voluta per denunciare questi fenomeni esasperati e per parlarne di più. L’obiettivo, infatti, è anche quello di sensibilizzare le persone a non compiere atti vessatori contro le minoranze e non solo.

I dati in Italia sono molto preoccupanti. Gaypress.it apprende che nel nostro Paese più del 60% dei ragazzi ha subito almeno un episodio di bullismo o cyberbullismo. Una ricerca dell’osservatorio InDifesa ha sottoposto 6.000 ragazzi e ragazze di tutta Italia, tra i 13 ai 23 anni, a un questionario su tale argomento. Quello che è emerso dal sondaggio è decisamente allarmante.

Il 68% di loro dichiara di aver assistito ad episodi di bullismo o cyberbullismo. Il 61%, invece, ne è stato vittima diretta. Ragazzi e ragazze esprimono sofferenza per atti di violenza psicologica subita da parte di coetanei (42.23%). In particolare, il 44.57% delle ragazze segnala il forte disagio provato nel ricevere commenti non graditi di carattere sessuale online.  Dall’altro lato, l’8.02% delle ragazze ammette di aver compiuto atti di bullismo o cyberbullismo. La percentuale cresce fino al 14.76% tra i ragazzi.

Le ragazze sono quelle a sentirsi meno sicure. Il 61.36% ha confermato di avere molta paura, soprattutto sui Social e sulle app di incontri. Entrambi, infatti, hanno messo al primo posto il cyberbullismo (66,34%). Quello che fa più paura ai ragazzi è la perdita della propria privacy (49,32%). Seguono il Revenge Porn (41,63%), il rischio di adescamento da parte di malintenzionati (39,20%), lo stalking (36,56%) e le molestie online (33,78%). Per le ragazze l’incubo peggiore è il Revenge Porn (52,16%) e il rischio di subire molestie online (51,24%). Seguono l’adescamento da parte di malintenzionati online (49,03%) e la perdita della propria privacy (44,73%).

Giornata Nazionale contro il bullismo e il Cyberbullismo

Cos’è il bullismo?

Con bullismo si indica una forma di comportamento sociale di tipo violento e intenzionale, tanto di natura fisica che psicologica, ripetuto
nel corso del tempo e attuato nei confronti di persone percepite come più deboli dal soggetto che perpetra uno o più atti in questione. Il bullismo come fenomeno sociale e deviante è oggetto di studio tra gli esperti delle scienze sociali, della psicologia giuridica, clinica, dell’età evolutiva e di altre discipline affini. Il termine viene usato per descrivere il fenomeno soprattutto in ambito scolastico, sebbene non esista una definizione univoca per gli studiosi. Qualora tali atti siano perpetrati via internet si parla di cyberbullismo.

Cos’è il cyberbullismo?

Il cyberbullismo è una forma di bullismo condotta attraverso strumenti telematici, come ad esempio internet. Rispetto al bullismo tradizionale che si verifica nella vita reale, questa forma di violenza si manifesta online. Il fatto che possa avvenire in qualsiasi momento, ad esempio ogni volta che la vittima si collega ad un mezzo elettronico utilizzato dal cyberbullo ((WhatsApp, Facebook, Twitter, blog ecc.), può causare danni violenti a chi lo subisce.

Omofobia reale e online

Gli episodi di omofobia si manifestano siano nella quotidianità che online. Anche essa può essere paragonata ad una forma di bullismo o cyberbullismo molto grave. Sarebbe opportuno che i canali preposti ne parlassero di più non solo nelle scuole, ma anche in tutti gli ambienti in cui gli LGBT+ (e non solo) subiscono vessazioni e violenze. È inaccettabile, infatti, che nel 2022 un uomo venga licenziato dal lavoro perché gay. Inoltre, le persone con disabilità e le donne, molto spesso, subiscono episodi vessatori sul luogo di lavoro e questo può comportare problemi psicologici e altri gravi disagi e danni.

 

Simone D’Avolio

 

Fonte: Miur,, InDifesa.it e Wikipedia