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Festival di Sanremo 2020 e il ricordo di Umberto Bindi

Festival di Sanremo 2020 e il ricordo di Umberto Bindi con GayPress.it

Il Festival di Sanremo 2020 inizia domani e già da settimane circolano in rete le prime polemiche che ruotano attorno a questa settantesima edizione del concorso canoro.
La frase detta da Amadeus in conferenza stampa qualche giorno fa, come in molti di voi già sapranno, ha suscitato molto chiacchiericcio nell’ultimo periodo.

In questo Festival di Sanremo, inoltre, parrebbe che non ci siano canzoni contro l’omofobia o contro le discriminazioni di genere.
A parte il brano portato da Levante dal titolo “Tiki Bom Bom”.
La cantautrice siciliana, infatti, supporta da sempre le persone omosessuali e per questo motivo la comunità LGBTQ+ non vede l’ora di ascoltare il suo brano.
Anche negli anni passati ci sono state canzoni contro l’omofobia o che nel testo, raccontavano coming out difficili.
Nonostante questo, in settant’anni di Festival, è difficile contare più di cinque canzoni a tematica LGBTQ+.
Tuttavia, la più famosa rimane senza dubbio quella di Federico Salvatore dal titolo “Sulla porta” cantata durante l’edizione del 1996.

Festival di Sanremo 2020: Tiziano Ferro canterà Umberto Bindi?

Tiziano Ferro affiancherà Amadeus durante le cinque serate.
Per questo motivo, il sito Gay.it insieme alle comunità LGBTQ+, hanno chiesto a gran voce sui social che il cantautore intoni una canzone di Umberto Bindi in una delle serate.
Umberto Bindi, infatti, partecipò al Festival nel 1961 con la canzone “Non mi dire chi sei”.
All’epoca, fu uno dei primissimi cantanti omosessuali a calcare il palco dell’Ariston.
Per via dei sui gusti sessuali e di un’Italia bigotta, la carriera del cantautore ligure fu stroncata sul nascere.
Inoltre, parrebbe, che fu bandito dal Festival di Sanremo.

Umberto Bindi scomparve nel 2002 e già nel 2018 Gino Paoli, ricordò il cantautore genovese durante una sua performance.
Sarebbe bello che a distanza di quasi sessant’anni, anziché essere ricordato per quell’anello al dito che indossò sul palco e che fece molto scalpore, venisse rimembrato per le sue canzoni.
E chi meglio di Tiziano Ferro serenamente gay e divo della musica italiana potrebbe farlo?

Sarebbe sicuramente un bellissimo gesto per ricordare la precoce carriera stroncata di Bindi e un forte segnale contro l’omofobia che, purtroppo, negli ultimi mesi sta dilagando in Italia e non solo.

Simone D’Avolio